“Abbiate grande desiderio di acquisire familiarità con la Parola”. Questa la “consegna” che il vescovo, monsignor Guglielmo Giombanco, ha fatto ai giovani della diocesi di Patti che si sono ritrovati a Gliaca di Piraino, nella parrocchia “Maria Santissima di Lourdes” hanno vissuto il primo degli incontri proposti dal Servizio di Pastorale Giovanile, diretto da don Giuseppe Di Martino. Dopo la proposizione di un video su tre “forti momenti” che i giovani della diocesi pattese hanno vissuto in estate, con il pellegrinaggio, il 9 agosto, sulle orme dei santi diocesani, a Tindari, la partecipazione al pellegrinaggio dei giovani italiani “Per mille strade siamo qui”, l’11 e 12 agosto, a Roma, con Papa Francesco, a quello a Palermo, il 14 e 15 settembre, in occasione della visita del Santo Padre, il vescovo ha tenuto la lectio sul brano evangelico dei discepoli di Emmaus, icona biblica proposta dal documento conclusivo del Sinodo dei Giovani dell’ottobre scorso. “I due discepoli di Emmaus – ha evidenziato monsignor Giombanco – sono ciascuno di noi che specco percorriamo un cammino pieno di sfiducia, privo di speranza, con il passo faticoso, pesante”. “Gesù – ha proseguito – non va avanti, tiene il loro passo. Nella nostra vita, pure noi viviamo momenti di incertezza, di delusione, anche in merito alla fede. Tali momenti vanno trasformati in domande, a cui possiamo rispondere con la luce della fede. Quando facciamo parlare la fede, anche nei momenti di sfiducia e smarrimento possiamo annunciare il Vangelo”. “come i due discepoli – ha aggiunto il vescovo – anche noi spesso richiamiamo il passato, specie quando non è bello. Gesù chiede di riconciliarsi con il proprio passato per farlo diventare risorsa nel presente. Così i due discepoli diventano narratori e passano dalle parole alla Parola. Ecco la priorità per tutta la comunità diocesana: recuperare il primato della Parola. In un contesto di parole spesso vuote e senza senso, non possiamo fermarci all’emotività; + la fede che fa capire che possono accadere cose umanamente impossibili, è la fede che rende visibile l’invisibile”. “Mai – ha concluso il vescovo – percorrere da soli il cammino; dobbiamo incontrare insieme il Signore, creare comunità, senza chiusure, sia a livello parrocchiale che diocesano”.
A seguire, durante l’adorazione eucaristica, c’è stato spazio per la riflessione personale e per le confessioni. Alla fine, nel salone parrocchiale, un momento di fraternità e convivialità.
Il prossimo incontro si terrà il 28 dicembre, alle 19,30, nella Concattedrale “Santi Martiri del XX secolo”, a Patti.
Nicola Arrigo