Il salone “San Giovanni Paolo II” di Rocca di Caprileone ha ospitato il primo appuntamento con l’Assemblea Ecclesiale Diocesana, avente per tema “Sale della terra e luce del mondo”.
Sacerdoti, religiose, operatori pastorali della Chiesa Pattese si sono ritrovati per condividere un “primo momento” di formazione e di ascolto in vista del nuovo anno pastorale.
“Ci ritroviamo insieme – ha detto monsignor Guglielmo Giombanco introducendo i lavori – per scoprire, ancora una volta, la bellezza e la fecondità della comunione, attraverso l’ascolto e il dialogo”. “La nostra Chiesa – ha aggiunto – ha scelto la sinodalità come stile di cammino ecclesiale, sia in diocesi che nelle parrocchie che nei gruppi, movimenti e associazioni”.
Il Vescovo ha ribadito l’auspicio di ricostituire i Consigli Pastorali Parrocchiali: “Ho notato una certa fatica, ma quando una cosa sta a cuore si fa di tutto per realizzarla”. “E’ indispensabile – ha concluso – un costante impegno di conversione evangelica, missionaria e di mentalità ecclesiale, affinchè la nostra fede sia contagiosa”.
Proprio sul “Consiglio Pastorale: luogo di comunione e di discernimento ecclesiale” si è soffermato monsignor Paolo Urso, vescovo emerito di Ragusa.
La sua riflessione è partita dalla domanda “Cosa ci sta dicendo oggi la Chiesa ?”
“Il consiglio pastorale – ha subito evidenziato – è un luogo, cioè segno della comunione e strumento per viverla e sperimentare il discernimento. Se non costruisci comunione, che Chiesa sei ?”
“La parrocchia – ha proseguito – non è il luogo dove tutti stanno bene insieme, nasce non dalla simpatia ,a dal fatto che siamo fratelli, è il luogo in cui ciascuno riceve in dono fratelli e sorelle. Occorre, allora, capire come agire, quali scelte fare per un’autentica comunione e corresponsabilità”. “La comunione – ha spiegato – è avere nel cuore Dio e i fratelli ed essere nel cuore di Dio. L’altro non è uno straniero, un semplice signore; è un fratello da amare, da accompagnare, di cui interessarmi. Bisogna sentire il fratello come parte di se stesso, altrimenti la comunione è una sceneggiata”. Monsignor Urso ha poi posto l’accento sulla corresponsabilità: “E’ la consapevolezza che siamo tutti uguali, con uguale dignità battesimale. E’ la capacità di rispondere ai bisogni espressi o inespressi delle persone della comunità”. Ha, quindi, fatto risaltare “l’importanza della formazione, che non è privilegio di alcuni, ma diritto-dovere di tutti”.
A proposito del discernimento, monsignor Urso ha sottolineato che “ciascuno deve decidere cosa fare; leggere ed interpretare la storia non è mai stato facile. Dobbiamo capire dove vogliamo andare, dare a Dio la possibilità di cambiare la nostra vita, senza conformarsi alle logiche egoistiche”. “il discernimento – ha concluso – comporta docilità allo Spirito, umile ricerca della volontà di Dio, ascolto della Parola, creatività spirituale, missionaria, culturale e sociale, obbedienza ai pastori, intesa non come servilismo, ma avendo sempre la schiena dritta. Occorre avere umiltà, libertà interiore, sincerità, lealtà, coraggio”.
Domani il secondo “momento” dell’Assemblea Ecclesiale sarà vissuto nella Cattedrale “santi Martiri del XX secolo”, a Patti. Alle 17, monsignor Giombanco presenterà e consegnerà le Indicazioni Pastorali “Sale della terra e luce del mondo” ai presbiteri e ai rappresentanti delle comunità parrocchiali, dei gruppi ecclesiali e delle comunità religiosi. Quindi presiederà la solenne concelebrazione eucaristica di inizio del nuovo anno pastorale.
Nicola Arrigo