Il Vangelo della 33a Domenica del Tempo Ordinario (17 novembre 2019)

Della pagina di domenica prossima desidero mettere in evidenza due espressioni che troviamo sulle labbra di Gesù.

La prima: “Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate”.

La seconda: “Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.

Quando l’evangelista Luca scrive il suo Vangelo l’esperienza drammatica della distruzione del Tempio di Gerusalemme era già avvenuta e la comunità cristiana nascente stava già sperimentando la ferocia delle prime persecuzioni. In questo clima di diffusa paura e di vero e proprio terrore l’evangelista riporta le parole di Gesù che hanno, invece, lo scopo di rassicurare e tranquillizzare. In ogni epoca, anche nella nostra, non mancano tristi segnali che ci richiamano esperienze dolorose che potrebbero bloccarci in una forma di vera e propria paralizzante paura. Tutto il male del mondo, non potrà mai produrre la fine del mondo, il male massimo come uomini e donne l’abbiamo già fatto, condannando l’unigenito Figlio di Dio alla ignominiosa morte di croce.

Ma questa non è stata la fine, anzi è stato l’inizio del mondo nuovo.

Di fronte al dilagare del male nel mondo Gesù ci invita esplicitamente a non lasciarci terrorizzare: “Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate”.

Non solo non ci dobbiamo “terrorizzare” dal male che c’è nel mondo ma siamo al tempo stesso chiamati da Gesù a perseverare scegliendo per così dire sempre “l’umano contro il disumano” (Turoldo), senza mai arrenderci anche quando sembra che a vincere siano sempre i più violenti, i più prepotenti, quelli costantemente irretiti dalle più diverse forme di malvagità.

La perseveranza alla quale siamo chiamati da Gesù ci porta a sperare contro ogni speranza, ben sapendo che il filo rosso della storia dell’umanità resta ben saldo tra le mani di Dio. L’antidoto al male, ad ogni forma di male è la perseveranza nel bene. Ecco perché Gesù ci dice: “Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.

Anche ai nostri giorni non mancano pseudo predicatori e annunciatori fasulli che cavalcando l’onda della paura per le terribili cose che accadono nel mondo si dilettano a fare previsioni catastrofiche di ogni tipo. Non è di simili “profeti di sventura” che il mondo ha bisogno ma di umili e perseveranti “artigiani” di speranza che sappiano stare in mezzo alle tante pieghe e piaghe del mondo prendendosene cura con perseveranza.

p. Enzo Smriglio