Cari Amici,
nella Lettera «Sale della terra e Luce del mondo» che ho inviato alla Comunità diocesana all’inizio dell’anno pastorale, ho invitato tutte le comunità ecclesiali a vivere «la missionarietà come atteggiamento che deve caratterizzare la presenza e l’azione di tutti gli operatori pastorali chiamati a partecipare alla missione evangelizzatrice della Chiesa attraverso molteplici forme di impegno ecclesiale e di autentica testimonianza cristiana».
La missione coinvolge tutti noi battezzati e ci chiede di vivere la testimonianza cristiana, in un contesto sociale e religioso profondamente cambiato, attraverso il discernimento evangelico. Per fare questo dobbiamo riscoprire la vocazione battesimale e chiederci, come viviamo la risposta della fede in Cristo che invita a seguirlo con la coerenza cristiana? Il cuore dell’annuncio è la persona di Gesù Cristo e solo chi accoglie Lui e il Suo Vangelo nella propria esistenza, può comunicare agli altri la bellezza della fede cristiana.
«In virtù del Battesimo ricevuto ‒ scrive Papa Francesco ‒ ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario. Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione…» (Evangelii Gaudium,120)
Evangelizzare significa vivere il Vangelo attraverso gesti concreti di vita. È questo il compito che come cristiani, discepoli e missionari siamo chiamati a realizzare rimanendo uniti al Signore Gesù.
Vi saluto con affetto e vi benedico di cuore.
Patti, 25 gennaio 2020.
+ Guglielmo, Vescovo