Di seguito si inoltra il Comunicato che l’Ufficio Nazionale per le comunicazioni della Conferenza Episcopale ha fatto pervenire a tutti i Vescovi d’Italia in merito alla posizione della CEI sul Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 8 marzo 2020.
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CS n. 11/2020
Decreto
“coronavirus”: la posizione della CEI
La Chiesa che vive in Italia e, attraverso le Diocesi e le parrocchie si rende prossima a ogni uomo, condivide la comune preoccupazione, di fronte all’emergenza sanitaria che sta interessando il Paese.
Rispetto a tale situazione, la CEI – all’interno di un rapporto di confronto e di collaborazione – in queste settimane ha fatto proprie, rilanciandole, le misure attraverso le quali il Governo è impegnato a contrastare la diffusione del “coronavirus”.
Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entrato in vigore quest’oggi, sospende a livello preventivo, fino a venerdì 3 aprile, sull’intero territorio nazionale “le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”.
L’interpretazione fornita dal Governo include rigorosamente le Sante Messe e le esequie tra le “cerimonie religiose”.
Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del Decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica.
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Il vescovo chiede di attenersi scrupolosamente alle indicazioni del comunicato.
In particolare:
- Le chiese rimangano aperte per la preghiera personale.
- Le Messe rimangano sospese.
- Sono sospesi anche i matrimoni, i battesimi e le celebrazioni esequiali. Si impartisca al Cimitero la benedizione alla salma, solo ed esclusivamente in presenza dei familiari intimi del defunto.
Il senso di responsabilità civico e cristiano aiuti tutti in questo tempo di prova.
Il rispetto delle norme e la preghiera incessante ci tengano uniti, ravvivino la nostra speranza e ci sostengano.
Patti, 8 marzo 2020
Il Vicario Generale
Don Basilio Rinaudo