La solennità di tutti i Santi quest’anno cade di domenica e la Liturgia ci propone, come ogni anno, la stupenda pagina delle Beatitudini. Le Beatitudini sono il cuore del Vangelo; quando le proclamiamo e meditiamo siamo invitati a constatare come al “cuore” del vangelo c’è un Dio che si prende cura della gioia di ogni uomo. La pagina evangelica delle Beatitudini ci viene a ricordare che a Dio gli sta a cuore la nostra gioia; Dio stesso ce l’assicura e viene a garantircela continuamente. Non sono pochi, invece, quelli che ritengono che il Vangelo e tutto ciò che a che vedere con la fede cristiana sia un assortito e pesante elenco di ordini e precetti mentre in realtà al cuore della fede cristiana c’è la bella notizia di Dio che si si fa carico dell’anelito di felicità di ogni uomo e di ogni donna. Dio ci vuole felici e attraverso l’intera Rivelazione che ha il suo culmine nella Pasqua di Nostro Signore Gesù Cristo, viene a tracciare i sentieri da percorrere per raggiungere la beatitudine autentica, assicurandoci nello stesso tempo il fascino dell’esempio di tutti i Santi che, come nostri fratelli maggiori, la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù nella ferialità della loro vita fatta di desideri, debolezze, sofferenze, tristezze, sogni e concreti aneliti di bene. La pagina delle Beatitudini è incastonata nel primo grande discorso che Gesù rivolge alle folle, il suo manifesto, annunciato sulla cattedra di una montagna, nel quale dichiara beati i poveri in spirito, gli afflitti, i misericordiosi, quanti hanno fame della giustizia, i puri di cuore, i perseguitati. Gesù, vero Dio e vero uomo, nelle Beatitudini tocca la condizione umana e si rivolge agli uomini e alle donne di tutti i luoghi e di ogni tempo. I santi, da parte loro, sono gli uomini e le donne delle Beatitudini che, spesso ignoti ai potenti di questo mondo, con la loro vita sono per tutti un esempio concreto di autentica fedeltà a Dio che chiama tutti a partecipare della sua stessa santità e non fa mancare mai a nessuno i mezzi necessari per crescere ogni giorno in santità di vita. Mentre con viva apprensione stiamo assistendo in questi ultimi giorni ad un preoccupante acuirsi in tutta Italia di tensioni sociali provocate dal pesante e prolungato periodo di crisi dovuta alla pandemia del coronavirus proviamo a sostare un po’ di più nella meditazione sulla beatitudine che proclama ‘beati’ i misericordiosi. Secondo la promessa di Gesù chi donerà Misericordia troverà a sua volta Misericordia. I misericordiosi ci vengono a ricordare che senza Misericordia non si può vivere. Più ci si scopre raggiunti dalla Misericordia di Dio e più non si potrà fare a meno di essere davvero misericordiosi verso tutti. E l’esperienza ci insegna che dove si vive di Misericordia lì si fa la beatificante esperienza di essere attesi da Dio, da Lui abbracciati perché da Lui perdonati e salvati.
p. Enzo Smriglio