Delle dieci vergini del Vangelo si dice che “si assopirono tutte e si addormentarono”. Cinque di loro – dice il testo – erano sagge mentre le altre cinque si dimostrarono stolte. Le cinque sagge lo erano perché avevano provveduto alla scorta di olio per le loro lampade mentre le cinque stolte avevano preferito pensare ad altro e nel momento in cui c’era bisogno dell’olio si trovarono sprovviste.
Il particolare più bello di questa pagina evangelica è la descrizione della vita attraverso la metafora dell’attesa dello sposo e della gioia di potergli andare incontro festanti. Questa immagine oltre a richiamarci la preparazione all’incontro definitivo col Signore, nello stesso tempo c’invita a riflettere su come vivere responsabilmente il presente. Infatti è davvero bello poter vivere ogni giorno con lo spirito di chi, allenandosi ad andare incontro al Signore, nel frattempo vive con lo stile di chi sa farsi prossimo, preoccupandosi di non far mai mancare l’olio alla propria lampada.
È infatti l’amore, realmente e costantemente vissuto, a renderci luminosi e, quindi, capaci d’illuminare gli ambienti in cui viviamo. Le dieci vergini della parabola dispongono solo di piccole lampade per affrontare la notte che le circonda. Le cinque vergini sagge sono armate – per così dire – solo di un po’ di luce. E anche se tutt’intorno è notte con la loro tenue luce sono in grado ugualmente di infrangere il buio. Le vergini stolte, al contrario, hanno una vita che presto si spegnerà per la mancanza dell’olio della carità nella propria lampada. Nella parabola Gesù non spiega il significato dell’olio ma non è difficile scoprire la delicata allusione a quelle opere buone che sono il segno chiaro che attesta concretamente per Chi brucia la nostra vita, cioè per quale causa batte il nostro cuore e qual è la passione e la dedizione che lo muovono. Se dunque non ci preoccupiamo di procurarci di continuo l’olio indispensabile affinché la nostra lampada non si spenga durante l’attesa rischiamo di condurre una vita incapace di irradiare luce perché praticamente spenta. Nel corso della nostra vita, a motivo della stanchezza che cammin facendo, potremo pure accumulare finiremo ad un certo punto per addormentarci ma l’importante è avere con noi sempre l’olio di scorta in modo tale che quando, nel cuore della notte, udremo la voce del Signore che ci chiama potremo corrergli incontro, senza la paura di rimanere al buio, privi dell’olio della carità, pronti a godere per sempre dell’abbraccio di Dio, premio ad ogni nostra fatica e compimento pieno di ogni nostro umano desiderio.
p. Enzo Smriglio