Nel nostro itinerario quaresimale siamo arrivati già alla terza tappa domenicale. Nelle prossime tre domeniche la liturgia ci proporrà l’ascolto di tre brani tratti dall’evangelista Giovanni.
Il brano evangelico della terza domenica di quaresima ci presenta la reazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme che con una frusta scaccia tutti fuori ricordando ad ognuno dei presenti che la casa del Padre suo non può mai essere trasformata in un luogo di mercato.
Francamente credo che nessuno di noi se la sarebbe immaginata una reazione simile.
Eppure si tratta di una scena che l’evangelista ci racconta quasi nei minimi particolari.
Chi dunque di Gesù ha un’immagine potremmo dire “buonista” potrebbe rimanere alquanto perplesso dinanzi ad una reazione così ferma, determinata e sicuramente molto severa.
In questo mio semplice servizio di introduzione al Vangelo di domenica prossima desidero soffermarmi brevemente sull’espressione con la quale si chiude il brano. Riferendosi a Gesù l’evangelista Giovanni dice esplicita-mente che “conosceva quello che c’è nell’uomo”.
Stiamo vivendo in queste settimane di Quaresima un tempo favorevole per una seria revisione della nostra vita di fede.
Cerchiamo allora di tenere presente tutti quanti che Gesù conosce bene “quello che c’è nell’uomo”. E non è un semplice modo di dire.
Lui conosce quello che c’è nel cuore di ognuno di noi.
Non possiamo nasconderci, ma soprattutto non conviene farlo.
Gesù conoscendoci si accorge se il nostro cuore, che è sacro come il Tempio, è pieno di zelo per Lui oppure lo abbiamo ridotto ad un mercato dove le diverse mercanzie che si trovano in vendita ci hanno già trasformato in veri e propri “praticanti non credenti”.
Gesù nella sua rigorosa reprimenda a quanti avevano fatto del Tempio un vero e proprio mercato dice: “Portate via di qui queste cose…”
Proviamo a chiederci: Gesù che ben conosce “quello che c’è nell’uomo” cosa vuole che portiamo via dal nostro cuore?
Cosa ci invita a rimuovere il Signore dal nostro cuore in questo tempo di Quaresima?
Se il nostro cuore è pieno di tante cose che con la nostra fede cristiana non hanno nulla a che fare è chiaro che Gesù lo abbiamo già praticamente estromesso dalla nostra vita dal momento che abbiamo forse mercanteggiato con il Vangelo barattandolo con tante cianfrusaglie inutili, banali e a volte addirittura dannose per la nostra stessa perseveranza nella fede.
Non fare del tuo cuore un mercato.
Ma soprattutto non fare mercato di te stesso! Ecco quello che ci viene a dire Gesù. Potremmo dire allora che è questo, in estrema sintesi, l’austero messaggio che ci viene dal Vangelo della Liturgia della terza domenica di Quaresima.
Un messaggio da accogliere, da meditare, ma soprattutto un insegnamento da vivere e far diventare la bussola orientatrice dell’intera nostra esistenza.
p. Enzo Smriglio