A Natale rinasce la speranza nel cuore
Carissimi Amici,
siamo a Natale sempre caro ed atteso ed irrompe, in una umanità ferita da guerre violenze e paure, la lieta notizia recata ai pastori dall’Angelo del Signore nella notte di Natale: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore».
Un messaggio che invita ad avere coraggio a non temere perché Dio viene a condividere la nostra vita e ad insegnarci che la paura, le difficoltà, le sofferenze si superano non restando chiusi nel proprio egoismo, ma insieme aprendoci agli altri e vivendo la gratuità dell’amore nel servizio attraverso gesti di solidarietà. Natale è festa di solidarietà tra Dio e l’uomo e anche tra gli uomini tra di loro guidati dalla luce dell’amore che si diffonde dalla grotta di Betlemme. È un mistero che incanta, suscita stupore e meraviglia; siamo incantati dinanzi a un Dio che ci ama così tanto da farsi uno di noi.
La nascita di Cristo riaccende in un mondo buio la luce della speranza, ma come è possibile che questo avvenga? Come si può augurare Buon Natale in un contesto nazionale e internazionale che non è tra i migliori? Penso alla guerra in Ucraina, Siria, Nigeria e in altre parti del mondo che sta mietendo tante vittime innocenti, ai tanti profughi e migranti; soprattutto bambini e donne, in cerca di accoglienza e di sicurezza e invece non c’è posto per loro come per Gesù nella notte di Betlemme. Come si può dire Buon Natale e restare insensibili dinanzi alla morte di una bambina immigrata nel mare di Lampedusa; e ancora penso alle famiglie provate da vari disagi, alle tante persone senza lavoro, soprattutto i giovani, alle persone anziane e sole, a chi è segnato dalla malattia e non vede possibilità di guarigione e a chi piange l’assurda prematura perdita di persone care e non trova pace.
Ci stiamo abituando a questi drammi umanitari come se tutto fosse normale e facciamo fatica ad accorgerci che è sempre l’uomo ad essere umiliato e a soffrire, perché nel mondo si sta spegnendo l’amore e assistiamo ad una crescente disumanizzazione che rinnova l’angoscia nel cuore. Augurare Buon Natale in un simile contesto può offendere la sensibilità di chi soffre, di chi è provato e senza speranza.
La nascita di Gesù riaccende nei cuori la speranza, in Lui ci è donata la certezza che Dio cammina con noi, perché nel dono del Figlio condivide la nostra storia e ci dona la forza di camminare con Lui per superare sofferenze, stanchezze, delusioni e fallimenti. Tale atteggiamento, suscitato dalla condiscendenza divina, permette di vivere con novità e stupore il presente e aiuta a guardare al futuro con fiducia.
Tutti avvertiamo il bisogno di guardare avanti con fiducia e di riacquistare la certezza che colui che guida la storia, è Dio. Sperare per noi credenti è saper guardare come guarda Dio, raggiungere il tempo, la storia, gli altri come Lui li ha raggiunti e continuamente li raggiunge per riaccendere nel mondo la scintilla dell’amore.
La luce del Natale guidi i nostri passi sulle strade dell’amore perché il Bambino Gesù possa nascere nel cuore di ogni fratello e sorella che incontriamo mentre siamo in cammino verso Betlemme della nostra vita. Lasciamoci raggiungere dall’umiltà e dalla tenerezza di un Dio bambino per rendere la vita bella, luminosa e capace di generare speranza nel cuore dell’uomo.
Buon Natale, amici miei, Buon Natale a tutti con tanto affetto.
+ Guglielmo Giombanco, Vescovo