Domenica 7 maggio la Giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica

Domenica 7 maggio 2023 ricorre la giornata che la CEI dedica alla riflessione sul sostentamento alla Chiesa cattolica da parte dei cittadini. Si tratta di un appuntamento annuale proprio in vista degli adempimenti fiscali e delle possibilità offerte alle persone di contribuire all’opera della Chiesa con l’8xmille, senza alcun versamento aggiuntivo.

Nelle 26.000 parrocchie italiane, i fedeli saranno aiutati a sentire sempre più come “cosa propria” la gestione economica della Chiesa.

Firmare per l’8xmille è un gesto di amore per la propria comunità e per l’umanità intera: questo bisogna ricordarlo spesso ai fedeli che la domenica incontriamo nelle nostre celebrazioni. Dobbiamo farlo, a maggior ragione, in occasione di questa Giornata nazionale.

È una firma che al contribuente non costa nulla e alla quale hanno diritto tutti coloro che concorrono al gettito IRPEF: chi presenta il 730, chi presenta il Modello Redditi, ma anche chi dispone solamente del Modello CU, perché possiede unicamente redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e non è obbligato a presentare la dichiarazione. Anche questi ultimi però possono esprimere la propria preferenza per la destinazione dell8xmille.

Chi firma per la Chiesa cattolica:

  • contribuisce ad asciugare lacrime e restituire speranza a migliaia di persone, non solo in Italia ma anche nei paesi più poveri del mondo;
  • contribuisce alla cura delle nostre meravigliose chiese, dell’immenso patrimonio artistico e di fede, assicurando la necessaria e costante manutenzione;
  • contribuisce a sostenere i sacerdoti che ogni giorno sono generosamente a disposizione di tutti.

Se è vero che ogni gesto d’amore fa del bene sia a chi lo compie che a chi lo riceve, firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica può moltiplicare questi benefici a dismisura.

Firmare è dunque una scelta di responsabilità per ogni credente, ma spesso lo è anche da parte di chi non crede, perché sa bene che comunque quelle risorse vengono utilizzate per il bene di tutta la comunità, cattolica e non, e poi scrupolosamente rendicontate.

Nel 2021 (secondo gli ultimi dati disponibili) sono stati quasi 12 milioni gli italiani che lo hanno fatto. Ma potranno essere ancora molti di più, nella misura in cui le comunità cristiane se ne renderanno conto e faranno la propria parte attivamente affinché ciascuno eserciti responsabilmente questo diritto di scelta per il bene comune.

don Antonino Lo Presti

Incaricato diocesano Sovvenire