ROCCA DI CAPRILEONE. “L’amore, che è scelta e impegno, rende più bella e più ricca la vita e fortifica la scelta della bellezza del sacramento del matrimonio”. Così il nostro vescovo Guglielmo ha concluso l’omelia della celebrazione eucaristica in occasione dell’incontro con i fidanzati della diocesi, fortemente voluto dal nostro Pastore e organizzato dal Servizio di Pastorale Familiare, tenutosi nella chiesa “Nostra Signora di Czestochowa” di Rocca di Caprileone, sul tema “Uno di famiglia. Sposarsi in chiesa o nel Signore ?” Tante le coppie di fidanzati, provenienti dalle parrocchie della diocesi, che hanno partecipato all’incontro, “occasione felice – ha esordito il Vescovo nell’omelia – per incontrarvi e conoscervi, in un cammino che si intreccia per raggiungere la meta: il sacramento del matrimonio come dono”. Prendendo spunto dalle letture della Prima Domenica di Quaresima, monsignor Guglielmo si è soffermato su alcune parole chiave, in primis “alleanza”: “Il fidanzamento e il matrimonio sono tempi di alleanza permanente e duratura, resa sempre più viva dall’amore”. Poi, “conversione”: “Non solo – ha specificato – a Dio, ma anche agli altri. Il fidanzamento è il tempo della conversione del cuore e dei modi di vivere per un bene più grande: realizzare pienamente l’amore”. E ancora, “deserto”: “Non ha solo un significato geografico, ma un forte valore simbolico, un significato esistenziale. Il deserto è un tempo che invita a vivere la vita in verità. Durante il tempo del fidanzamento, solo la verità dà le basi per un’unione vera; la conoscenza si nutre di verità. Il deserto educa anche alla sobrietà, a ciò che è veramente essenziale. Spesso durante il fidanzamento si parla di tutto, si organizza tutto, ma si parla poco di ciò che è più importante: essenziale è l’amore. Passano gli anni, passa la bellezza, passano le sicurezze economiche: solo l’amore, se è vero, non passerà mai”. Facendo riferimento alla lotta di Gesù sostiene nel deserto con il diavolo, il Vescovo ha evidenziato che “in ogni scelta della vita c’è una lotta , innanzitutto contro se stessi – la sfida più difficile – per una vera conversione del cuore, per un rinnovamento interiore. Nei momenti di prova è chiesto di mettere da parte tutto ciò che ci impedisce di tornare al momento generante l’unione: l’amore”.
Nel suo indirizzo di saluto, don Calogero Tascone, direttore, assieme ai coniugi Angelo e Patrizia Morabito, del Servizio di Pastorale Familiare, ha sottolineato come “sia, purtroppo, evidente, in tutte le comunità parrocchiali, la diminuzione del numero di coloro che chiedono di ricevere il matrimonio sacramento. Ciò comporta la necessità di intensificare l’impegno affinchè ci sia una riscoperta di questo grande dono”.
Dopo la messa, due coppie, Loredana e Salvatore e Inoy e Gabriele, hanno proposto le proprie esperienze di sposi, dal momento in cui si sono conosciuti alle varie tappe che li hanno portati a celebrare il matrimonio, alla vita di famiglia con tutto ciò che quotidianamente propone, compresi i momenti di difficoltà e di buio.
Quindi il Vescovo ha benedetto ciascuna delle coppie di fidanzati e consegnato un testo di meditazioni per la Quaresima.
L’incontro si è concluso con un momento di fraternità.