Nel salone “San Giovanni Paolo II” della parrocchia “Nostra Signora di Czestochowa a Rocca di Caprileone, si è riunito il rinnovato Consiglio Pastorale Diocesano, presieduto dal nostro Vescovo Guglielmo. Dopo la preghiera dei vespri, il Vescovo, ringraziando tutti per la disponibilità data a servizio della Chiesa, ha sottolineato che il Consiglio Pastorale esprime la”rappresentativita’ nella corresponsabilità docibile, che si lascia interpellare dalle necessità delle varie realtà perché insieme si possa tracciare un cammino unitario per tutta la Chiesa diocesana”. Sempre in funzione di tale sinergia, ha anticipato che proporrà un incontro di tutti i direttori degli uffici diocesani affinché si imposti un cammino unitario.
Ha, inoltre, preannunciato che il 13 aprile, nel Centro Pastorale “Maria Santissima del Tindari” di Castell’Umberto, si terrà un’altra giornata per la formazione dei laici, per proseguire il percorso di approfondimento. La riflessione sarà ibcentrata sulla Lumen Gentium.
Ha, quindi, proposto al Consiglio, che ha approvato all’unanimità, la nomina di Maricetta Maltese come segretaria e di Orazio Nino Faraci e Rossella Vicario come membri dell’ufficio di segreteria.
Ha, poi, posto l’attenzione sul cammino sinodale:”Stiamo vivendo la fsse sapienziale centrata sul discernimento, dopo la fsse narrativa di ascolto. C’è tanta ricchezza nelle persone e quanto ascoltato nei vari incontri mi ha molto aiutato nella stesura delle Lettere Pastorali” .
“Discernimento – ha proseguito – è interrogarsi se la struttura attuale della Chiesa vada mantenuta o possa essere rivista, superando certi schemi pastorali. È necessario creare la mentalità nel popolo di Dio” . Per questo saranno proposti incontri nei vicariati per ascoltare e per dire quali potranno essere i nuovi percorsi, “durante i quali – ha affermato il Vescovo – esporro’ anche le mie preoccupazioni”.
“I cambiamenti incidono non solo nel sociale,- ha aggiunto – ma anche sulla comunità ecclesiale, per cui le scelte vanno pensate e maturate.
Infine, il Vescovo ha fatto riferimento alla Visita Pastorale già effettuata in alcune parrocchie,” un’esperienza faticosa ma arricchente. Ho conosciuto meglio le comunità ed esse hanno conosciuto meglio me”.
Per questo ha esportato ad insistere sulla prossimità e sulla formazione (coinvolgendo le famiglie).
“Più che pensare alle cose da fare – ha concluso – bisogna acquisire un atteggiamento: saper leggere la realtà, capire le attese e le difficoltà della gente.
È indispensabile una pastorale relazionale: solo così si costruìsce la comunità e si porta la Chiesa nei luoghi dove la gente vive”.