I 5 laici della nostra diocesi che il 18 maggio scorso, durante la Veglia di Pentecoste, il nostro Vescovo Guglielmo ha ammesso tra i candidati al diaconato permanente hanno trascorso, assieme a moglie figli e ad alcuni dei formatori, un intenso fine settimana di comunione, formazione, preghiera e riflessione nella casa delle Suore Collegine di Scammari, a Mistretta. Don Calogero Tascone ha aiutato a riflettere sulla preghiera della Liturgia delle Ore, come “l’eternità di Dio nel tempo degli uomini”. “La Liturgia delle Ore – ha sottolineato – ci ricorda in ogni fase della giornata che noi viviamo di Cielo e che in Dio siamo eterni. Essa è la santificazione del proprio tempo, rimanendo in relazione costante con la Trinità, avendo come unico, grande modello la vita di Cristo”.
Don Adriano Agnello ha guidato l’ascolto del concerto per violino e orchestra in Re maggiore, op.61, di Beethoven, da cui “scoprire” come da soli (in tal caso il violino solista, pur con i suoi virtuosismi) non si crei unità, per cui è necessario essere sempre “orchestra”, in cui, ciascuno con il proprio specifico, contribuisce all’armonia.
Don Calogero Cerami, della diocesi di Cefalù, si è, invece, soffermato sulle diaconie ecclesiali: “Il diacono per eccellenza è Gesù Cristo: “Io sto in mezzo a voi come colui che serve” . quindi la diaconia è creare legami perché le persone possano guardare al futuro con speranza. Il diacono deve suscitare altra diaconia e collegare quanti sono scissi dal corpo ecclesiale: malati, poveri, stranieri, nemici, famiglie ferite”. “La diaconia – ha spiegato ancora don Cerami – porta a capire che la Chiesa non può essere articolata solo a partire dalla liturgia; il diacono deve stare più verso la strada e la piazza e da lì giungere in chiesa. Bisogna puntare sulla spiritualità sua e della sua famiglia ed egli è il primo rappacificatore della comunità e la diaconia è la metafora della carità di Cristo”.
Molto importante anche il momento di incontro e di confronto con il direttore dell’equipe dei formatori don Lirio Di Marco così come la visione del film “Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse –“. Autentica esperienza di comunione è stata, infine, la partecipazione alla celebrazione della messa nella Chiesa Madre di Mistretta e al Santuario di Gibilmanna.