L’ufficio di Musica Sacra della Diocesi di Patti in questo tempo di Avvento e Natale propone ai cori parrocchiali e a quanti ne vorranno fare uso lo spartito del Canto del Salmo domenicale composto dal Mº Salvatore Bonina. Ogni settimana, nella sezione dedicata del sito “Sussidi musicali”, verranno inseriti gli spartiti e l’audio del Salmo.
“Il canto di lode, che risuona eternamente nelle sedi celesti, e che Gesù Cristo Sommo Sacerdote introdusse in questa terra di esilio, la Chiesa lo ha conservato con costanza e fedeltà nel corso di tanti secoli e lo ha arricchito di una mirabile varietà di forme” (LC, 1). Questa espressione della Laudis canticum di San Paolo VI ci offre la possibilità di comprendere l’importanza che la Chiesa da sempre ha riservato al canto liturgico, in particolar modo a quello dei Salmi.
I Salmi appartengono al patrimonio scritturistico di Israele; essi venivano cantillati dal singolo orante o dall’intero popolo per manifestare ciò che l’uomo prova in relazione a Dio e d’innanzi alle vicende che lo circondano. I Salmi in fondo manifestano i sentimenti più profondi dell’uomo (lamento, supplica, lode, ringraziamento, etc.) e sono l’esteriorizzazione del suo rapporto con Dio.
La comunità cristiana primitiva iniziò il suo cammino nella storia senza avere una struttura propria di preghiera ma attingendo al patrimonio salmodiale della tradizione ebraica. D’altronde il libro dei Salmi è uno dei più citati nel Nuovo Testamento (cfr. Mt 27,46; Mc 14,26; Lc 23,46; At 2, 25-36; Rm 3,10ss.; Eb 7,11-28) divenendo ben presto parte essenziale della preghiera quotidiana della Chiesa.
Tra i vari momenti in cui il Salterio risuona nella liturgia spicca, per la sua importanza, la Celebrazione eucaristica in cui il Salmo responsoriale segue alla Prima lettura, rappresentando una risposta al brano biblico che lo precede e favorendo la meditazione della Parola di Dio.
Per sua natura il Salmo è una composizione poetica che va cantata. Difatti cantare il Salmo, o almeno il suo ritornello, è assai utile per comprenderlo e meditare sul suo significato spirituale. Ci sono due modi di cantarlo: responsoriale e diretto. Nel canto responsoriale, che possibilmente è da preferirsi, il salmista canta il versetto del Salmo e l’intera comunità risponde intonando il ritornello. Quando, invece, si canta il Salmo in modo diretto il popolo non risponde ma si unisce alla proclamazione del salmista mediante l’ascolto.
Il Salmo, in quanto parte integrante della Parola di Dio, viene di norma proclamato dall’ambone o da un luogo adatto e dignitoso. Se lo stesso non può essere cantato, venga comunque letto nel modo più adeguato a favorire la meditazione della Parola di Dio che viene proclamata nella liturgia (cfr. OGMR, 61).