“Speranza” è stata la parola che il nostro Vescovo Guglielmo ha consegnato ai ragazzi dell’Acr della diocesi, ma anche a tutti gli adulti presenti, durante la celebrazione eucaristica che ha concluso il campo-scuola, svolto ad Acuqedolci, in quello che è stato l’istituto dei Padri Giuseppini. “Il vero campo-scuola – ha sottolineato il Vescovo – inizia adesso e sarà ogni giorno nei luoghi che abitiamo e con la gente che ci viene affidata”.
Secondo tradizione, il campo-scuola è stata un’occasione di preghiera, riflessione, divertimento, ma anche di scoperta di alcuni luoghi caratteristici di Acquedolci, culminato con la marcia della pace, proprio per impetrare quel dono che oggi tutti desideriamo e che sembra essere lontano dal materializzarsi. La figura centrale del campo-scuola è stato il profeta Geremia; partendo dalla sua esperienza, ci si è soffermati su alcuni verbi che dovrebbero diventare prassi quotidiana: ascoltare con atteggiamento di accoglienza; prendersi cura con atteggiamento di responsabilità; restare e rendere grazie con atteggiamento di fiducia-; cercare con atteggiamento di stupore; vedere con atteggiamento di condivisione; andare con atteggiamento di disponibilità; confidare con atteggiamento di speranza.
Il campo ha offerto anche l’occasione per visitare il castello di Acuqedolci, sviluppando, al contempo, l’attività del “prendersi cura”, e la grotta di San Teodoro, dove sperimentare lo stupore.
I ragazzi hanno avuto anche modo di ascoltare le testimonianze di due seminaristi,. Stefano Iarrera e Giuseppe Orlando e la riflessione di don Emanuele Di Santo e don Calogero Tascone, rispettivamente rettore e direttore spirituale del Seminario Vescovile, sull’atteggiamento del “!restare con fiducia”.
“C’è stata anche l’opportunità – afferma il responsabile diocesano dell’Acr, Antonio Orlando – di sperimentare l’abbraccio misericordioso del Padre con la liturgia penitenziale, per…bruciare il nostro errore e rendere grazie al Buon Pastore per tutte le cose belle che quotidianamente ci dona”.