Gli adulti dell’Azione Cattolica della diocesi di Patti hanno vissuto il tradizionale campo-scuola estivo, ospitato nel Centro Pastorale “Maria Santissima del Tindari” di Castell’Umberto, sul tema “Andiamo Oltre” “Il tempo che stiamo vivendo – sottolinea il vice presidente diocesano adulti Emilio Coppolino – mette spesso in evidenza uno stato di torpore, di sonnolenza del vivere quotidiano. Ci capita spesso di constatare una situazione di stallo in tanti ambiti della vita; sovente si avverte l’incapacità di far fronte alle sfide della vita e di questo mondo”. “La domanda di fondo – aggiunge Coppolino – è sempre la stessa: accontentarci cercando di sbarcare il lunario, vivere alla giornata oppure scommettere e rischiare in proprio affinché la nostra vita si converta, il mondo cambi in meglio?”
Il campo-scuola ha voluto mettere l’accento su un rischio che come credenti si corre: quello di essere o di diventare abitudinari, legando la propria chiamata e il proprio essere associazione a servizio della Chiesa solo ad alcuni spazi e compiti, dentro le mura della Chiesa, e molto meno fuori, nella Galilea delle genti, dove il Signore aspetta, precede, accompagna.
Come sempre, molto intensa è stata la “Giornata di spiritualità” sul tema “Dalla routine allo stupore” con la lectio tenuta da don Enzo Smriglio, assistente unitario dell’Azione Cattolica Diocesana, sul brano di Luca 5, 1-11- la pesca miracolosa -, che sarà l‘icona biblica del prossimo anno associativo. Don Enzo ha evidenziato come “sia solo la Parola ancora stupirci di fronte all’incapacità delle forze umane di dare risposte concrete alle nostre attese; è inutile affaticarsi da soli perché è la presenza e l’obbedienza a Cristo che fanno la differenza”. Ha poi chiesto “quanti di noi, come Pietro, sono ancora capaci di stupirsi di fronte all’impossibile di Dio”.
Il secondo giorno ha avuto per tema “Dalla Paura allo slancio”. Ha guidato la riflessione sull’impegno dei laici nella vita sociale Alberto Randazzo, presidente diocesano dell’AC di Messina, con una relazione sul tema “Dalla paura all’impegno: il “di più” a cui sono chiamati i fedeli laici”.
Randazzo ha sottolineato come “viviamo un’epoca di disimpegno da parte dei fedeli laici, perché innanzitutto c’è la paura di impegnarsi che nasce da un senso generale di fragilità, dalla paura di fallire. Occorre quindi trasformare la paura da forza immobilizzatrice a forza che ci mette in moto insieme, perché la solitudine è il vero male della nostra società”.
Un altro momento di forte riflessione è stato “Dalla Rassegnazione al sogno”. Partendo da un lungo estratto del libro “Apeirogon”, in cui si narra la vicenda di due padri Rami Elhanan e Bassam Aramim, l’uno israeliano, l’altro palestinese, che hanno perso le proprie figlie uccise dalla violenza che strazia la Terra Santa, i presenti sono stati sollecitati, all’interno dei laboratori, a riflettere sulla costruzione di percorsi di dialogo con chi è distante o diverso da noi.
L’ultimo giorno del campo-scuola, l’attenzione si è incentrata su “Dalla Marginalità alla comunità”. Con l’aiuto di Don Dino Lanza, direttore dell’Ufficio Diocesano per la pastorale delle persone disabili, si è riflettuto sulla possibilità e capacità che abbiamo come cristiani e come fedeli laici impegnati di cambiare il rapporto e l’approccio pastorale con le persone disabili, che per troppo tempo hanno vissuto ai margini della comunità ecclesiale. Don Dino ha sottolineato “la necessità di recuperare il valore della relazione, della dignità umana e cristiana, nonché quella di recuperare la visione di Dio-Provvidenza come l’esperienza di Giobbe ci insegna”.
La celebrazione eucaristica a conclusione del campo-scuola è stata presieduta dal nostro Vescovo Guglielmo.