Carissimi,
entriamo in un nuovo periodo spirituale dell’anno: la Quaresima; un tempo liturgico e un impegno cristiano che si presentano con le caratteristiche di un cammino. Un itinerario di conversione per ritornare a Dio con il cuore purificato dalla sua grazia, trasformato dall’ascolto della Parola e dalla preghiera e reso docile alla carità.
La Quaresima ci viene incontro sollecitandoci a qualificare la nostra vita come tempo di purificazione. Il rito delle Ceneri che vivremo all’inizio, l’invito a lasciarci riconciliare con Dio (2Cor 5,20) e l’indicazione evangelica sul modo di pregare, di fare l’elemosina e di digiunare ci fanno capire, fin dal primo giorno di questo periodo, quali devono essere le nostre scelte, per iniziare un cammino di conversione e con quale spirito interiore viverlo.
Siamo consapevoli che non è facile dare una svolta decisiva alla nostra vita personale, soprattutto se lo vogliamo fare da soli con il rischio di cadere nei lacci del tentatore che suggerisce un percorso contrario alla verità e alla dignità dell’uomo. Cristo Gesù nel deserto ha vinto la tentazione anche per noi e, perciò, torna attuale l’invito che ci viene rivolto nel giorno delle Ceneri: «convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15). Le prove nella vita umana e cristiana si superano quando ci si lascia condurre dal Vangelo per un’esistenza dagli orizzonti nuovi.
La Quaresima, con gli insegnamenti della Parola, con le celebrazioni penitenziali, gli esercizi spirituali, le pratiche di pietà tradizionale, come la Via crucis e le Rappresentazioni della passione, si distingue come tempo di contemplazione e scuola della croce.
La croce e il continuo morire ogni giorno a tutto ciò che impedisce di crescere umanamente e spiritualmente, sono gli appuntamenti più difficili della sequela cristiana. Nella croce leggiamo, ancora, quella mitezza di chi si è lasciato “svuotare” totalmente, da ciò che è umano, per accogliere la compiacenza del Padre nell’unica ricchezza che non può essere distrutta: l’amore genuino e totale.
Carissimi, viviamo il tempo quaresimale come il «momento favorevole» per vivere nella nostra vita l’esaltante esperienza dell’incontro tra la grazia e la libertà del cuore e riscoprire così la gioia di riconoscersi figli amati dal Padre ricco di bontà e di misericordia.
Vi auguro un cammino quaresimale fecondo e Vi benedico di cuore.
+ Guglielmo, Vescovo