Il Vangelo della 14a domenica del Tempo Ordinario (7 luglio 2019)

Gesù, rassicura i 72 discepoli che invia a due a due davanti a sé con una espressione che se trova accoglienza anche nel nostro cuore è capace di tranquillizzarlo anche in mezzo alle difficoltà più estreme: “nulla potrà danneggiarvi”.

È vero che lui manda “come agnelli in mezzo ai lupi”, ma assicura in ogni istante la sua presenza, il suo sostegno, la sua grazia. E così anche i “lupi” saranno resi innocui, incapaci di nuocere, praticamente impossibilitati ad arrecare danni a tutti coloro che da Gesù sono “designati”, “chiamati” e “inviati”. Ne è prova di tutto questo il rientro dei discepoli  dall’esperienza di missione. Vengono descritti dall’evangelista “pieni di gioia”. È come se i discepoli avessero detto a Gesù: abbiamo sperimentato tutto quello che tu ci avevi promesso. Ci avevi assicurato la tua assistenza e così è stato. Gesù non abbandona mai quelli che sceglie, designa e invia.

Ad ognuno assicura la forza che scaturisce dalla sua grazia. Con una certezza come questa, ben salda nel cuore, ogni discepolo si fida di Gesù, a Lui si affida e nel suo aiuto confida. Gesù sceglie anche oggi discepoli che, sedotti dal suo amore, docili alla sua chiamata, si lasciano inviare agli uomini e alle donne del nostro tempo distratti sì da mille cose, ma nonostante tutto interiormente disponibili a lasciarsi raggiungere dall’annuncio della vicinanza di Dio che in Gesù vuole conquistare tutti all’abbraccio della sconfinata misericordia di Dio.

Come discepoli di Gesù, in questo primo scorcio del XXI secolo, non siamo chiamati ad intonare lamenti vari sopra un mondo che si è allontanato da Dio, ma piuttosto siamo da Gesù stesso esortati a riannunciare con rinnovato vigore che in Lui finalmente il Regno di Dio si è fatto vicino. Così facendo ci verrà più facile comprendere quello che scriveva p. Giovanni Vannucci: “solo se l’annunciatore sarà infinitamente piccolo, l’annuncio sarà infinitamente grande”.

La povertà dei mezzi è sotto gli occhi di tutti. E sappiamo tutti che la forza non è garantita dai mezzi di cui si dispone, ma unicamente dalla granitica fiducia in chi ci ha scelti, designati, chiamati e inviati. Se riusciremo ad essere interiormente impregnati di Vangelo riusciremo ad irradiarlo dappertutto. Pensiamo per un momento a quello che accade ad una donna incinta: ha la gioia di portare in sé un bambino e tale sua  condizione è piuttosto evidente a tutti. Non deve fare fatica a dimostrarlo. Lo stesso accade al vero cristiano perché nella sua vita porta la vita di Dio. E pur sperimentando la fragilità di un agnello, nello stesso tempo continua a non temere la ferocia dei lupi certo che Gesù continuerà ad assicurare sempre e a tutti la sua presenza e la sua protezione.

p. Enzo Smriglio