Nei giorni scorsi (26-28 luglio) si sono riuniti a Mascalucia, in provincia di Catania, gli educatori, le equipe vocazionali e di Pastorale giovanile, i catechisti, ma anche i presbiteri e i
diaconi, i consacrati e le consacrate di Sicilia, i seminaristi e i novizi, diverse coppie di sposi e giovani, per partecipare al percorso per animatori vocazionali. Ad accompagnare gli incontri, una figura di riferimento: Maria Chiara Mangiacavallo, morta nel 2015, a soli trent’anni.
Per Mons. Guglielmo Giombanco che ha partecipato al 6° percorso per animatori vocazionali in qualità di Vescovo delegato per le Vocazioni della Conferenza episcopale siciliana, quella della giovane è una “forte testimonianza di fedeltà a Cristo e al Vangelo”. “Con la sua vita breve e intensa ha fatto risplendere la luce di Dio nel mondo. È la luce dell’amore che dona nuove ragioni di vita – ha continuato mons. Giombanco –, che motiva le scelte e orienta l’esistenza verso nuovi orizzonti”. “La presentazione di un esempio di speranza custodita nel cuore, perché suscitata dalla fede e dell’amore per vivere la vita come cammino di libertà verso il dono di sé, è importante e utile – secondo gli organizzatori -, per quanti intendono formarsi alla cultura vocazionale per essere, nei propri ambienti, promotori delle vocazioni e accompagnatori spirituali per un serio discernimento“. “La consapevolezza che Qualcuno ci ha chiamati all’esistenza per un atto di amore – ha concluso mons. Giombanco – crea in noi la capacità di amare e di donarci. Tale capacità è il riflesso del Suo essere intimo ed è il segno della nostra misteriosa appartenenza a Lui”.