A Gesù che è in cammino verso Gerusalemme (e dovrebbe essere ormai chiaro perché ci va!). “un tale” – dice il testo – gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». La risposta Gesù però non la dà semplicemente a chi gli ha rivolto la domanda ma a tutti quelli che in quel momento lo stavano ascoltando. Infatti, leggiamo nel brano: Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta… ». A noi che viviamo nella società del “tutto e subito” sentirci dire da Gesù che è necessario “sforzarsi” ci sembra un modo di esprimersi decisamente impopolare e potremmo anche dire “fuori moda”. A ben riflettere però nella vita ci accorgiamo che tutto ciò che vale davvero è sempre il risultato di un impegno, l’esito di uno sforzo, la naturale conclusione di un sacrificio. Tre parole (impegno, sforzo, sacrificio) che nel vocabolario dei nostri giorni s’incontrano raramente. Eppure Gesù continua a dirci che bisogna sforzarsi di entrare per la porta stretta. L’immagine della porta stretta ci richiama il variegato panorama delle difficoltà che nel corso della vita siamo tante volte costretti ad affrontare. E l’esperienza c’insegna che di fronte ad ogni difficoltà è indispensabile la capacità di saper perseverare, cioè non arrendersi, non scoraggiarsi e non mollare la presa al primo fallimento. Ci vuole insomma disciplina, ben sapendo che tutto ciò che conta, che è significativo, che vale davvero è sempre una vera e propria lotta. Cioè: non si raggiunge in un attimo, in un colpo solo, in un istante. La nostra società ci passa, invece, un’immagine distorta della realtà: “Tutto e subito”; “In un attimo”. Con il telefono in un attimo ci mettiamo in comunicazione con l’altro capo del mondo; con il microonde in un attimo scaldiamo i cibi; con la tv in un attimo veniamo informati su ciò che sta succedendo in questo istante a migliaia di chilometri da dove ci troviamo; con un pulsante apriamo il cancello, con un altro abbiamo il fresco in casa. E siccome ci sono certi giochi televisivi che “in un attimo” ci promettono la ricchezza o che in un attimo ci fanno diventare famosi, allora se non stiamo più che attenti potrebbe prendere forma in noi l’idea che tutto possa essere raggiunto in un attimo. Ma la realtà s’incarica di farci capire che le cose non stanno affatto così. A Gesù che continua a ripeterci «Sforzatevi di entrare per la porta stretta…», nell’intimità della nostra preghiera personale, chiediamogli di farci capire una buona volta che essere suoi discepoli è davvero impegnativo ma è anzitutto e soprattutto bello, consapevoli al tempo stesso che, come ha scritto Benedetto XVI “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva”.
p. Enzo Smriglio