Carissimi Amici,
il mese di novembre nella tradizione cristiana è dedicato al ricordo dei fratelli e delle sorelle defunti che ci hanno preceduto nel segno della fede e dormono il sonno della pace, segnati dalla luce del Risorto. Ricordare i nostri cari defunti significa custodire nel cuore la memoria di quanti ci hanno voluto bene ed hanno vissuto con noi un tratto del cammino della vita.
Per il cristiano la morte non è la fine dell’esistenza, ma l’inizio di una vita nuova che assume le proporzioni dell’eternità. Certo, umanamente parlando, la morte nei vari modi con cui essa si rivela, genera dolore, fine dei rapporti familiari, vuoti affettivi e impoverisce nel contesto dei rapporti umani.
Come battezzati professiamo la fede in Cristo Risorto e testimoniamo la speranza nella vita eterna. Solo accogliendo questa verità possiamo comprendere, con umile e serena certezza, che i nostri cari continuano a vivere in una dimensione diversa da quella fisica, ma ugualmente reale e feconda perché illuminata dalla luce del Vivente Risorto. La fede nella resurrezione, che è il cuore dell’esistenza cristiana, non coincide infatti con una semplice fiducia nella vita, ma crede la vita che nasce dalla morte, grazie alla forza dell’amore di Cristo Risorto.
In questo tempo dedicato ai cari defunti, sentiamoci uniti a loro con la preghiera e sosteniamo con la nostra vicinanza affettiva le famiglie che hanno perso i loro cari: giovani, adulti, anziani perché con la testimonianza dell’amore possiamo trasformare il buio della morte in luce della vita.
Vi benedico di cuore.
+ Guglielmo Giombanco, Vescovo