La Chiesa di Patti ha due nuovi sacerdoti. Nella Basilica Santuario di Tindari, infatti, il vescovo monsignor Guglielmo Giombanco ha ordinato Antonio Di Bella, della comunità parrocchiale “Maria Santissima delle Grazie” di San Fratello, e Giuseppe Lombardo, della comunità parrocchiale “San Giorgio martire” di San Giorgio di Gioiosa Marea.
Una celebrazione ricca, come sempre, di significato e di tanti “segni” significativi, “per esprimere – come ha sottolineato il vescovo nella sua omelia – la nostra gioia e il nostro grazie a Dio per il dono di due nuovi sacerdoti, un evento di grazia e di speranza ecclesiale”. “Dio, da sempre, – ha proseguito monsignor Giombanco – ha scelto anche voi, come Maria, per conformarvi a suo Figlio Buon Pastore, con un sì libero, totale, generoso. L’uomo non può non stupirsi di fronte al disegno di amore di Dio che, fin dall’eternità, ci ha scelti per essere figli adottivi”. “La vostra vita sacerdotale – ha evidenziato il vescovo – sarò feconda se resterete sempre uniti a Cristo: senza di Lui, non si può portare frutto. Dio pone anche a noi, come ad Adamo, la domanda: Dove sei? La risposta è quella dell’umanità che ha cacciato Dio dalla sua dimora, si è messa al suo posto e ora fugge, è senza fissa dimora. L’uomo trasforma lo spazio di prossimità e di comunione in abisso di lontananza. Ma Dio continua a chiamare l’uomo a sé, suscitando il desiderio di un ritorno. La risposta di Maria è quella di chi non teme più nulla, di chi accetta un cammino di obbedienza. L’uomo getta le maschere e accetta di stare vicino a Dio”.
“Antonio e Giuseppe – ha aggiunto il vescovo – avete sentito la voce del Signore che invitava a seguirlo. Anche voi nel cammino formativo avete rinnovato il vostro “Eccomi” a Dio che vi ha ripetuto “Non temere, io sarò con te”; anche voi avete obbedito all’amore che rende luminosa e piena di senso la vita”. “Grazie – ha concluso il Pastore della Chiesa pattese – perché avete accolto la chiamata. Vi accogliamo ne3lla famiglia diocesana, vi sosteniamo con l’affetto e con la preghiera. Vi affidiamo alla bella Maria del Tindari. Sentite sempre accanto la Madre di Dio nel vostro servizio, guardate a Lei come esempio di generosità, per ripetere, ogni giorno: “Eccomi: avvenga di me secondo la tua volontà”.
Indubbiamente, il rito dell’ordinazione sacerdotale rimane uno dei più suggestivi nella vita della Chiesa, dall’imposizione delle mani, prima dal vescovo e poi da tutti i presbiteri, alla vestizione degli abiti sacerdotali, con l’”aiuto” dei rispettivi parroci, dall’unzione col sacro crisma alla consegna del pane e del vino, all’abbraccio di pace. Un susseguirsi di “momenti” anche di commozione, nella certezza che, come sottolineato nella sua presentazione dal rettore del Seminario Vescovile, don Emanuele Di Santo, Dio continua a chiamare: “Prendete il largo e gettate le reti”.
Nicola Arrigo