“Il fidanzamento sia tempo di libertà, fiducia, ascolto, coerenza, che comporta impegno, fedeltà, perseveranza, senza omologarsi ai modelli individualistici, vuoti e spersonalizzanti dei nostri giorni”.
Questa la consegna che il vescovo monsignor Guglielmo Giombanco ha dato ai fidanzati della diocesi di Patti che si sono ritrovati, per iniziativa del Servizio di Pastorale Giovanile e Vocazionale, a Tindari, in concomitanza con la festa di San Valentino, per riflettere sul tema, tratto dal Cantico dei Cantici, “Il mio amato è per me ed io per lui”. Tema sapientemente illustrato da don Lirio Di Marco, che con linguaggio semplice ma profondo, ha saputo coinvolgere l’uditorio. “Noi – ha subito evidenziato – siamo “per” e lo capiamo facendo l’esperienza della solitudine, che, spesso, diventa tristezza ed angoscia. Una solitudine che non dipende dal non avere persone attorno, ma nel profondo del nostro essere. Così ogni nostro impegno punta a vincere la solitudine, perché siamo persone in relazione ed abbiamo bisogno di qualcuno con cui condividere il bisogno di non essere soli”. Con immagini nitide ed incisive, padre Lirio ha messo in risalto “quanto sia terribile non essere guardati da nessuno. Il primo innamoramento scatta quando qualcuno mi guarda, come non guarda nessun altro, perché vuol dire che gli interesso. Innamorarsi vuol dire sceglierne una, è ripetere l’esperienza di Adamo che si rende conto che Eva gli corrisponde”. Il fidanzamento, allora, “è il tempo per capire se l’intenzione iniziale era giusta, per capire se il suo modo di essere mi completa. In questo bisogna essere sereni e implacabilmente ragionevoli”. Il nostro “essere per” ha una radice: “Dio ci ha voluto così perché Lui è così; Lui è relazione d’amore. Dio ha scelto un popolo e lo ha amato anche quando lo ha tradito, affidandosi ad altre divinità e non a Lui”.
Padre Lirio ha, così, tratto tre conclusioni: “L’amore umano è esempio di quello divino e l’amore divino illumina quello umano. Se Dio ha messo nel nostro cuore il desiderio di amare e di essere amati è disposto ad aiutarvi e accompagnarvi nel cammino, attraverso la Chiesa, che dovete sentire come vostra alleata”. “L’amore – ha aggiunto – si dona e il dono più alto che ci si può fare è il perdono, appunto un…iper-dono. Il perdono è uno scatto d’amore che lascia indietro tutte le altre forme di amore”. Infine, “state creando una famiglia, state facendo un’alleanza; ciò comporta che possiate fare liberamente le vostre scelte: non permettete che altri scelgano per voi”.
Facendo riferimento all’itinerario che i fidanzati stanno compiendo, monsignor Giombanco ha assicurato le coppie presenti che “la Chiesa è vicina ai giovani che si stanno preparando ad una scelta impegnativa ma entusiasmante. Non una scelta subita o trascinata, ma fondata sull’amore e sul dono della persona. L’amore, infatti, è un cammino di reciprocità e di integrazione, l’io ed il tuo si fondono per dare vita al noi, che indica comunione e accoglienza. Quando si cammina sulle strade dell’amore, la vita diventa più bella e più luminosa”.
Nella Basilica Santuario, monsignor Vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica, durante la quale c’è stata la benedizione dei fidanzati.
L’incontro, che ha suscitato entusiasmo e riscontrato ampi apprezzamenti nei presenti, si è concluso con un momento di fraternità.
Nicola Arrigo