In occasione della celebrazione della quinta Giornata Mondiale dei poveri, Mons. Guglielmo Giombanco ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica nella Chiesa di San Francesco di Assisi a Sant’Agata di Militello. Hanno concelebrato con lui il direttore della Caritas diocesana don Leonardo Maimone, il Parroco don Dino Lanza, don Antonio Mancuso, direttore della Pastorale Sociale e del Lavoro, il Rettore del Seminario Vescovile don Emanuele Di Santo, l’Arciprete di San Fratello don Salvatore Di Piazza e il Segretario personale don Salvatore Chiacchiera.
Il Vescovo, all’inizio della celebrazione ha spiegato come la celebrazione mondiale dei poveri voluta da Papa Francesco è un forte invito “ad accrescere la sensibilità del cuore nei confronti dei fratelli segnati dall’esperienza della povertà. E la povertà – ha precisato – si esprime in tanti modi, non è solo povertà economica”, aggiungendo: “Tutti noi, seguendo l’esempio di Cristo, dobbiamo vivere la solidarietà accorgendoci dei bisogni dei fratelli”.
Durante l’omelia, poi, ha definito l’inaugurazione del Centro di Servizi della Caritas diocesano “un gesto di speranza” al servizio dei tanti bisogni del territorio. Non bisogna però mai dimenticare che “la persona eccede i suoi bisogni”. Infatti “Gesù non incontrava le persone solo perché erano povere, ma le incontrava in quanto persone, sul terreno della loro umanità. Poi cercava di venire incontro ai loro bisogni. Ogni persona ha il diritto di essere riconosciuta nella sua dignità, nella sua grandezza di figlio di Dio, al di là della situazione che sta vivendo. E tutto ciò si può realizzare se si riescono a creare reti di collaborazioni tra la Chiesa, le istituzioni e le realtà di volontariato presenti nel territorio”. Mons. Giombanco ha concluso la sua omelia riportando un episodio raccontato dal Sindaco Santo di Firenze Giorgio La Pira. “Mentre passeggiava per la campagna un giorno Giorgio La Pira si fermò dinanzi ad un albero fiorito e disse al contadino: che bello questo albero, sei stato tu a renderlo così col concime? E’ il terreno a renderlo così? E il contadino con molta semplicità rispose: è la primavera che lo rende fiorito!” E il vescovo ha chiosato: “solo la primavera dell’amore fa rinascere una comunità. Solo la primavera dell’amore permette alla nostra umanità di fiorire, di portare frutto e di seminare nel campo degli uomini la speranza”.
Al termine della Celebrazione Eucaristica è stato inaugurato il centro Servizi della Caritas con la benedizione dei locali che sono stati intitolati al compianto parroco Don Gaetano Franchina.