Abazia di Fragalà

Una proposta alternativa che fa rivivere una valle

Frazzanò, agosto 2002

A tre anni dall’inizio del Festival della Valle del Fitalia, che si svolge presso l’abbazia basiliana di San Filippo di Fragalà, a Frazzanò, in considerazione anche del grande successo della sua formula culturale, che riscuote consensi sempre più entusiastici da parte di un pubblico che proviene dai centri più distanti della riviera tirrenica, ci pare opportuno un momento di riflessione.
Poniamo per questo alcune domande al Direttore artistico del Festival, il dottor Melo Freni, che ancora una volta mette a disposizione della Sicilia e del nostro territorio in particolare la sua vasta esperienza di uomo di cultura e di protagonista sulla scena letteraria e teatrale a livello nazionale e non solo.
Dott. Freni cosa lo ha portato ad occuparsi dell’abbazia di Fragalà?
Me ne parlò quattro anni fa il Vescovo di Patti, mons. Zambito, il quale mi chiese di fare qualcosa per quel monumento, da poco restaurato, che necessitava di qualche animazione per non ritornare nell’oblio. Io già conoscevo il monastero, tanto da averlo inserito in una pagina del mio romanzo “Le passioni di Petra”; era un luogo di sterpi e di abbandono dove immaginavo la sopravvivenza di un antico patriarca. Adesso con una nuova realtà, quella del restauro, valeva la pena intervenire nel pieno rispetto di quella storia e di quella tradizione. Proposi l’unica cosa che potevo, cioè degli spettacoli strettamente ancorati ad un messaggio culturale. Svago sì, ma costruttivo, formativo, senza concessioni ad inutili frivolezze. Devo dire che in questo ho trovato la piena adesione non solo del Vescovo, come era naturale, ma anche del sindaco di Frazzanò, dott. Nino Lo Sardo, a cui merito va una visione molto seria, icastica vorrei dire della voce “spettacolo”. Così ci siamo mossi, con unità di intenti, in questi tre anni.
Sono anni in cui il monastero ha registrato passaggi da grande festival. Come è stato possibile?
È stato possibile perché mi sono avvalso della partecipazione, soprattutto a livello affettivo, di personaggi dello spettacolo che mi sono fraternamente amici e nei quali ravvedo anche il desiderio di proposte alternative rispetto all’assordante bailamme dei passatempi estivi. Mi riferisco a Franco Battiato, a Michele Placido, ad Achille Millo, ai dirigenti del Teatro Argentina di Roma, del gruppo dei Teatro classico “Castalda”, alla “Sisifo Ensamble” e così via. È la strada che credo potrà ancora essere ripercorsa, se il Festival durerà, perché gli amici sono tanti. Anzi, a notizia sparsa, sono tanti a chiedermi di essere invitati, anche dall’estero, da Parigi, dalla Spagna.
Quale è, secondo  lei, lo spettacolo che ha meritato di più?

Rispondo: tutti, indistintamente tutti. Se una eccezione va fatta, riguarda l’Oratorio di San Filippo Confessore, il san Filippo di Fragalà, appunto, che ho tratto da un bellissimo, quanto complicato, copione drammaturgico del 1600- Ne ricavai una sacra rappresentazione con musiche dal vivo, alla maniera di un musical, con una grossa compagnia. Uno spettacolo che avrei voglia di ripetere.
Che impressione riportano i suoi ospiti, ripartendo dal monastero?

Fantastica e non soltanto per la bellezza del monumento e la spaziosità del luogo. C’è da considerare che il monastero non si trova a portata di piede, non è un luogo di passaggio, né insiste in un’area di notevole intensità abitativa. Tutt’altro. Per arrivarvi dal paese, che fa appena mille e cento abitanti, bisogna inerpicarsi per tre chilometri in montagna. È scomodo e l’amministrazione comunale di Frazzanò ricorre a servizi di navette per agevolare gli arrivi. Alcuni artisti col registra Melo Freni

Ciò significa che al monastero arriva un publico che sa quello che vuole, che accoglie le proposte dello spettacolo alternativo che gli viene offerto, che oltre al momento di svago cerca anche l’occasione di un incontro di cultura. Il teatro, cioè, diventa rito, come nei tempi antichi, quando la rappresentazione aveva i suoi canoni di sacralità, a prescindere dai temi che trattasse.
Grazie, dott. Freni, e se permette accetti l’augurio da parte nostra che questi incontri possano continuare negli anni futuri e contribuire così alla rinascita di questo luogo, un tempo faro di cultura e di religiosità per tutto il comprensorio del Fitalia.




Global View of che and further information concerning del
Secure FTPS (SSL) on the planet Go FTP FREE Client