Una proposta alternativa che fa rivivere una valle | |
Frazzanò, agosto 2002 |
A
tre anni dall’inizio del Festival della Valle del Fitalia, che si svolge
presso l’abbazia basiliana di San Filippo di Fragalà, a Frazzanò, in
considerazione anche del grande successo della sua formula culturale, che
riscuote consensi sempre più entusiastici da parte di un pubblico che
proviene dai centri più distanti della riviera tirrenica, ci pare
opportuno un momento di riflessione. |
Fantastica e non soltanto per la bellezza del monumento e la spaziosità del luogo. C’è da considerare che il monastero non si trova a portata di piede, non è un luogo di passaggio, né insiste in un’area di notevole intensità abitativa. Tutt’altro. Per arrivarvi dal paese, che fa appena mille e cento abitanti, bisogna inerpicarsi per tre chilometri in montagna. È scomodo e l’amministrazione comunale di Frazzanò ricorre a servizi di navette per agevolare gli arrivi. |
Ciò significa che
al monastero arriva un publico che sa quello che vuole, che accoglie le
proposte dello spettacolo alternativo che gli viene offerto, che oltre al
momento di svago cerca anche l’occasione di un incontro di cultura. Il
teatro, cioè, diventa rito, come nei tempi antichi, quando la
rappresentazione aveva i suoi canoni di sacralità, a prescindere dai temi
che trattasse. |
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