Ci
riesce difficile immaginare cosa pensasse Maria quando Gesù, deposto
dalla croce, esanime e bianco cadavere, le fu posto sulle braccia. É
molto difficile non provare compassione per la morte di qualcuno, anche se
non lo conosci; ma se si tratta di un tuo conoscente, amico, o ancor di
più di un familiare, il senso di compenetrazione con ciò che è accaduto
si fa più profondo. Oggi le morti violente sono riservate agli accusati
di grossi delitti. I condannati a morte vengono giustiziati in modo molto
semplice, quasi indolore: una puntura di veleno o una scarica elettrica su
una sedia per questo preparata.
Maria, che aveva assistito, ai piedi della croce, alla morte del Figlio,
che aveva udito le parole strazianti di chi affidava al Padre il proprio
spirito "Nelle tue mani, Padre, affido il mio spirito", penso
che solo in quel momento abbia raggiunto la comprensione completa di
quanto le era stato annunciato a Nazareth.
Le tornarono in mente le sue parole con cui aveva risposto all'angelo:
"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua
parola". Fare fino in fondo il volere di chi ti chiede cose
comprensibili è già difficile, ma fare la volontà di chi ti affida un
compito enorme, come quello di essere la Madre del Figlio di Dio, è certo
cosa ancor più difficile.
Aveva allevato il suo Gesù come tutte le madri allevano i propri figli
Maria, secondo le norme ebraiche aveva presentato Gesù al Tempio. Ma
proprio nel Tempio, dove erano andati con Gesù dodicenne, Maria aveva
percepito da una risposta, certamente non chiara ai più e forse neanche a
Lei, che Gesù era venuto nel mondo per un motivo ben preciso: rivelare la
volontà di Dio. Dice infatti Gesù ai genitori: "Perché mi
cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre
mio?" (Lc 2,49).
Adesso, dopo che erano passati tanti anni, le torna chiaro in mente il
perché di quelle parole. Maria ha sulle braccia il corpo straziato e
sfigurato di quel Figlio che, annunciatole da un angelo, aveva allevato
come un fiore, in sapienza e grazia. Maria, dunque, fu partecipe del piano
di salvezza e di redenzione. Per anni suo Figlio, seguito da grandi folle,
ha predicato, fatto miracoli, ha resuscitato perfino dei morti.
Gli evangelisti non ci dicono cosa facesse o pensasse Maria durante gli
anni della vita pubblica di Gesù. La troviamo presente accanto al Figlio
nel primo momento in cui Gesù si rivela come Messia: fu Lei stessa
a spingere Gesù a manifestarsi. Durante le nozze di Cana, con una
semplice domanda, spinse il Figlio a trasformare l’acqua in vino e da
quel momento uscì di scena. La ritroviamo però ai piedi della croce,
come Madre che soffre pene indicibili. Come Madre, Maria accoglie tra le
braccia il Figlio di cui solo ora comprende appieno la divinità. É
questa certamente una scena pietosa che riesce a commuovere anche un non
credente. Maria capisce che quel Figlio che tanto l’ha amata e che tanto
l’ha fatta soffrire non era "cosa sua". Era venuto al mondo
perché il mondo intero andasse con Lui dal Padre. |