Verso la Settimana della Fraternità

Lettera del Vescovo
per la Prima Visita

Patti, 8 Settembre 2003
Festa della Natività di Maria SS.

Carissimi,
grazie per l’accoglienza che mi riservate accettando ogni mese la Lettera alle Famiglie e, oggi, accogliendo la persona venuta per consegnare questa particolare messaggio.
Fate conto che io stesso sia oggi a casa vostra per ascoltarvi, per manifestarvi un desiderio e per chiedervi un favore.
Mi sembra, e talvolta qualcuno di voi me lo ha confermato, che non ci riesce facile incontrarci.
Gli impegni ci assillano. Scompaiono le relazioni tra i vicini di casa. Pure all’interno della famiglia è difficile assicurare a piccoli e anziani assistenza e presenza sufficienti. Aumentano così solitudine, isolamento e, talvolta, conflitti.
Ci chiediamo: dove andremo a finire?
La volontà nostra non c’entra, mentre c’entrano i cambiamenti intervenuti in questi ultimi anni che hanno fatto scomparire momenti e occasioni d’incontro.
Opportunità per dialogare, per le visite, per aiutarsi con le famiglie vicine si sono fatte più rare.
Non possiamo, non dobbiamo rassegnarci, accettando che tutto resti così.
Siamo persuasi che, se faremo la nostra parte per recuperare queste opportunità, renderemo un servizio a tutti.
Sento già la domanda: cosa possiamo fare?
Ecco cosa propongo: che ne dite se organizzassimo alcuni incontri all’insegna della fraternità, da realizzarsi nei vostri stessi quartieri, per riflettere insieme sui problemi comuni che più ci assillano e per chiederci cosa sia possibile fare insieme alla luce del Vangelo?
Mi rivolgo a voi in nome del preziosissimo regalo del Battesimo che ci ha fatto figli di Dio, fratelli di Gesù e tra di noi. Vi parlo in nome del Vangelo col suo comandamento nuovo di volerci bene come Egli, il Signore, ci vuole bene.

Che ne pensate? Ritenete che sia utile e fattibile?

Mi interessa molto il vostro parere, prima di muovermi.

Conto molto, fiducioso sulla vostra disponibilità e sono sicuro che me ne darete conferma, da subito, per mezzo di chi vi sta consegnando questo mio messaggio.
In una seconda lettera, tra qualche mese, vi farò sapere le risposte che mi saranno giunte da tutte le parrocchie della diocesi.
Nell’attesa, vi assicuro la mia preghiera per voi, i vostri familiari, i vostri defunti e le vostre intenzioni.
Vi chiedo di fare altrettanto per me, per i sacerdoti e per quanti sono impegnati nelle attività pastorali.
Di cuore vi benedico.

+ Ignazio Vescovo

La Prima Visita
( Ottobre - Dicembre 2003 )

La Settimana della Fraternità dovrà essere celebrata con il consenso previo dei battezzati.
Per questa ragione, a partire da ottobre fino a Natale, ogni famiglia della parrocchia sarà avvicinata e interpellata dal Vescovo, nella persona dei “visitatori”, perché dicano il loro parere.
Ecco i passi che vanno fatti:

A - PRIMA DELLA VISITA
* verificare (o completare) i vari raggruppamenti delle famiglie perché nessuna sia saltata;
* verificare che ogni raggruppamento abbia assicurata una coppia di “visitatori”;
* i “visitatori” sappiano quali famiglie dovranno visitare per portare il messaggio del Vescovo e ascoltare la loro risposta;
* ogni coppia di “Visitatori” stili il calendario delle visite
* i “visitatori” comincino, nei limiti del possibile e dove lo si ritiene opportuno, a contattare le famiglie da visitare per creare un primo aggancio, comunicare la data delle visita, chiedere se per loro va bene e concordare l’orario più comodo (l’ideale è che l’intera famiglia sia presente, però si fa ciò che si può);
* fare qualche incontro con i “visitatori”, in clima di preghiera, per motivarli spiritualmente a questo servizio e per spiegare cosa devono fare.

B - LA VISITA
* Stabilire la domenica (o altro giorno festivo adatto) e l’orario della Messa in cui i “Visitatori” riceveranno l’invio ufficiale per la prima visita.
* Alla Messa il parroco spiega che in tutte le parrocchie della diocesi si sta realizzando a nome del Vescovo una prima visita alle famiglie per essere consultate riguardo ad una proposta che riguarda il bene di tutti e il futuro della Chiesa; dopo la comunione chiama per nome le coppie di “Visitatori”  consegna loro:
- L’elenco delle famiglie da visitare
- La “Lettera del Vescovo” (tante copie quante sono le famiglie da visitare)
- La “Preghiera per la Settimana della Fraternità” (tante copie quante sono le famiglie da visitare)
* A questo punto le coppie di “Visitatori” iniziano le visite secondo il calendario che hanno precedentemente fissato;
* La “visita” deve avere un andamento quanto più naturale è possibile, tenendo presente questa traccia:
- saluto,
- presentazione delle persone e i soliti convenevoli;
- si fa un breve commento sulla situazione di vita attuale e sull’isolamento che provoca;
- i visitatori consegnano la Lettera del Vescovo, la leggono e la commentano insieme ai presenti (non si devono dare spiegazioni, ma provocare riflessioni e creare una comunicazione molto fraterna);
- chiedono alle persone, o persona, della famiglia se trovano opportuna e utile la proposta di organizzare la Settimana della Fraternità;
- prendere nota della risposta;
- chiedere loro, prima di congedarsi, se gradiscono in avanti una seconda visita per comunicare sia il risultato delle risposte date dalle famiglie a livello diocesano, che i passi successivi che si decideranno.
* Visitate tutte le famiglie, i “Visitatori” consegnano il resoconto al parroco (o all’Epap), comprese eventuali annotazioni interessanti ai fini dell’obiettivo;
* Il 4 gennaio (o in un data più conveniente) il parroco, l’Epap e i “Visitatori” comunicano i risultati parrocchiali (quante famiglie visitate, quante hanno gradito la proposta e quanti non si sono sentiti interessati) e fanno la valutazione della prima visita.
* L’Epap, dopo questo incontro, comunica sollecitamente i risultati all’Edap accompagnati da un breve verbale in cui annotare le cose più significative o di interesse comune, sempre in relazione all’obiettivo della Settimana della Fraternità.

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