Nell’Antico
Testamento seppellire i morti era considerato un importante dovere di
pietà. Pertanto, che Gesù venisse seppellito, era cosa più che normale.
Il suo corpo, avvolto in un lenzuolo, venne deposto nel sepolcro, come era
consuetudine, ma in modo veloce, perché era il giorno della Parasceve,
cioè della vigilia della Pasqua ebraica.
Per maggiore sicurezza, fatta rotolare davanti all'apertura della tomba
una grossa pietra, due guardie furono poste a sorvegliare per suggerimento
del Sinedrio. Si temeva che i suoi discepoli rubassero il suo corpo e
dicessero che era risorto. La sepoltura sommaria di Gesù ci suggerisce
qualche riflessione. Forse noi, col lusso della sepoltura finiamo per
onorare i morti più dei vivi che soffrono. Forse dovremmo
impegnarci a fare qualcosa perché ci siano nel mondo meno corpi di
persone che restano senza sepoltura: quelli che muoiono per le guerre,
a causa dei terremoti, i morti per fame. Anche la nostra devozione
cristiana forse ha bisogno di qualche correzione. Nella Settimana Santa
ricordiamoci che la sera del Giovedì Santo, visitando le Chiese, non
andiamo a "visitare i sepolcri", ma andiamo a vedere come sono
stati preparati i tabernacoli che conservano l’Eucarestia. Andiamo a
ripetere, davanti ai diversi tabernacoli, la nostra adorazione
eucaristica. Il sepolcro di Gesù noi lo onoriamo perché sappiamo che è
vuoto, essendo egli risorto. |