Testi |
Meditazione di Mario Luzi |
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I - La condanna di Fortunato Pasqualino |
Già: chi condannò Gesù a morte? A parte Dio
Padre, che nellalto dei cieli avrebbe deciso di sacrificare il Figlio per amore di
questo umano mondo calice amaro che sul Getsemani con lacrime di sangue Gesù
implorò gli fosse risparmiato , però, in terra, chi ne volle la fine crudelissima
in croce? |
II - L'imposizione della croce di Giacomo Ribaudo |
Lutilizzo della croce come strumento di
tortura o di morte è divenuto sempre più raro. O è simbolo di una fede e distintivo di
appartenenza o, più frequentemente, sinonimo di un male che incombe sulla vita umana,
come una forza ineluttabile di cui il riferimento a Cristo rimane più o meno latente. |
III - La prima caduta di Nino Barraco |
No, questa non è la prima caduta. |
IV - L'incontro con la madre di Ina Siviglia |
Straziato nella carne, ma più ancora nello spirito,
coronato di spine, accasciato sotto il peso della croce, tra capelli scomposti e rivoli di
sangue, in mezzo alla selva della folla urlante e a sguardi indifferenti, Gesù intravede
un volto il più caro tra tutti i volti quello della Madre, un volto cereo,
di una bellezza antica e sempre nuova. Stravolta ma non stordita dal dolore, con inaudita
dolorosa lucidità e consapevolezza, Maria avanza silenziosa, sospinta dallonda
della folla arrabbiata. |
V - Il Cireneo di Antonio Miccoli |
Cirene, capitale della Cirenaica, in Africa
settentrionale, al tempo di Gesù aveva una numerosa popolazione giudaica. Originario di
questa regione ed in seguito stabilitosi a Gerusalemme, in quel giorno di Parasceve Simone
proveniva dalla campagna. Alle prime ore del mattino simbatté nel drappello di
soldati romani che scortavano Gesù dal Pretorio al Golgota per la crocifissione. Era il
venerdì 3 aprile dellanno 33 dellera cristiana. |
VI - L'incontro con la Veronica di Giovanna Bongiorno |
Kim Pangjiali aveva lasciato la sua terra, la sua
gente, fuggendo davanti ad una lunga scia di miseria e di sangue, verso loccidente,
verso la speranza e la libertà. Un incrollabile desiderio di pace e di dignità lo aveva
sorretto nel calvario crudele del viaggio interminabile verso lEuropa, vincendo il
prevedibile cedimento del fragile corpo provato dagli stenti e la disperazione che gli
stringeva il cuore. Finalmente era arrivato. Ma dove era arrivato? Arenato sul guado
ostile della metropoli, aveva disceso in breve tempo tutti i gradini del dolore e della
solitudine, percorrendo i sentieri della paura, incalzato dalla violenza metropolitana,
abbandonato dallindifferenza crudele di chi ascolta esclusivamente lurlo del
proprio dolore, ignorato dallansia cieca e frenetica di chi è sospinto unicamente a
competere. |
VII - La seconda caduta di Giovanna D'Amore Pucci |
Dilaniato dalla malvagità degli empi, luomo
cade. Cade nel peccato, nella sfiducia: I miei nemici sono vivi e forti. Mi accusano
perché cerco il bene. Dio mio, perché mi hai abbandonato?. |
VIII - Le donne di Gerusalemme di Chiara De Toni |
Le donne si battevano il petto e singhiozzavano
lungo la strada che porta al supplizio. Le piangenti recano la coraggiosa testimonianza
che Gesù non è un malfattore. |
IX - La terza caduta di Cosimo Scordato |
Non sappiamo quante volte Gesù sia caduto a terra.
Le narrazioni evangeliche sono molto discrete su questi particolari.La pietà cristiana,
però, ha intuito che in questo cammino della croce, in qualche modo, viene rappresentata
la piena condivisione di Gesù nei confronti della precaria condizione umana, fino in
fondo, secondo il mistero insondabile di quella chenosi-abbassamento, che porta
Dio fin nella oscurità della morte, per illuminarla dallinterno. |
X - La spogliazione di Giovanni Lo Cascio |
È sempre fastidioso sentirsi scrutati nella nostra
intimità, frugati ed espropriati di quanto teniamo gelosamente nel profondo di noi
stessi. |
XI - La crocifissione di Salvatore Di Fazio |
In quale baratro di delirio, in quale vortice di
paranoia può sprofondare lingiusta giustizia degli uomini! È questo il destino dei
giusti? È questo, senza dubbio. Se Dio non ha segnato confini allintelligenza
umana, perché avrebbe dovuto porne uno alla stupidità, al furore sanguinario,
allebbrezza di assassinio, allimpulso distruttivo? |
XII - La morte di Melo Freni |
Cè una poesia di Borges che ha per tema la
nostalgia che Gesù sente, dopo la sua morte, della terra; più precisamente del profumo
del legno nella falegnameria del padre. |
XIII - La deposizione di Mariano Apa |
Su la costretta delimitazione dellincrocio
cartesiano ecco che una diagonale spezza e ruota le verticalità e orizzontalità del
fenomenico. |
XVI - Il sepolcro di Giuseppe Savagnone |
Può ancora dire qualcosa agli uomini del nostro
tempo questo racconto? Forse sì, se lo colleghiamo a quanto è maturato nella coscienza
collettiva in questultimo secolo. |
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