Quarta Stazione

Riflessione proposta da Lucia Di Fazio

Gesù incontra la Madre

Maria, hai già saputo? Ti hanno detto di Tuo figlio, condannato ingiustamente a morire sulla croce?
Sei immediatamente corsa da Lui e lo hai incontrato sulla via del Calvario. Che scena straziante! Gesù portava la croce sulle spalle piagate e aveva il capo lacerato da una corona di spine. Il suo volto era rigato di sangue e sconquassato dal dolore. Le carni erano martoriate, torturate, ridotte a brandelli dai feroci, spietati carnefici.
Tu, Madre, vedendo tuo Figlio condannato a tanto supplizio, sei stata sopraffatta dal dolore e ti sei abbandonata a un pianto sconsolato. La via della croce ha angosciato Gesù più della sua stessa morte, perché Egli sapeva che avrebbe spezzato il tuo cuore, o Maria. La sua passione è stata anche la Tua passione.
Le Sue sofferenze sono state le tue sofferenze. Tu, Madre, conoscevi da tempo il suo destino e l’eco del presagio di Simeone affiorava nella tua mente con ostinata luttuosa tenacia.
I peccati degli uomini hanno provocato questo tormento straziante e inconsolabile in te. I nostri errori hanno trafitto il corpo di Gesù e il tuo cuore, o Maria! Ma questo è il prezzo che ha dovuto pagare tuo Figlio per realizzare il suo progetto di redenzione del mondo: portare la luce dove essa mancava e portarla con la sua morte. 
Maria, tu che da Madre hai sperimentato un dolore tanto grande, tu che hai sopportato e affrontato pene e sofferenze inenarrabili, insegnaci a sostenere i disagi e i fallimenti di ogni giorno.
Nel mondo di oggi c’è tanta confusione. Ci sono guerre, dolore, miseria. C’è indifferenza, egoismo, odio, fame. C’è violenza, razzismo, schiavitù.
Non si ha rispetto, o Maria, né di sé né degli altri; né del padre né della madre; né del fratello né dell’amico. Non si ha più considerazione della vita, dono grande e prezioso che il Padre ha voluto farci senza che lo meritassimo. Non si ha più attenzione né per il connazionale né per l’estraneo, né per chi si conosce né per chi non si conosce, né per chi è bianco né per chi è nero.
Vergine e Madre, quanti figli, crocifissi sui pali e sui tralicci, sbrindellati dai carri armati e dalle mine, continui a incontrare sugli infiniti sentieri che portano al Calvario, in questo mondo governato dai discendenti di Caino e di Erode, di Pilato e di Caifa, dei sommi sacerdoti e degli anziani del popolo.

Quinta Stazione




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