Seconda Stazione |
Riflessione proposta da B. S. |
Gesù riceve la croce |
La croce. Strumento di morte infame. Non è lecito condannare a morte di croce un cittadino romano: è troppo umiliante. Il momento in cui Gesù è caricato della croce per portarla sul Calvario segna una svolta nella storia della croce. Segno di una morte infame, riservata alla categoria più bassa degli uomini, la croce diventa una chiave. D’ora in poi, con l’aiuto di questa chiave, l’uomo aprirà la porta delle profondità del mistero di Dio. Per opera di Cristo che accetta la croce, strumento della propria spoliazione, gli uomini sapranno che Dio è Amore. Amore sconfinato: “Ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”. Questa verità su Dio si è rivelata mediante la croce. Non poteva rivelarsi in altro modo? Forse sì. Dio tuttavia ha scelto la croce. Il Padre ha scelto la croce per il Figlio suo, e il Figlio l’ha presa sulle spalle, l’ha portata sul monte Calvario e su di essa ha offerto la sua vita. “Nella croce c'è la sofferenza, nella croce c'è la salvezza, nella croce c'è una lezione d'amore. Dio, chi una volta ti ha capito, null'altro desidera, null'altro cerca”. La croce è segno di un amore senza limiti! Signore Gesù, tu accetti la croce dalle mani degli uomini, per fare di essa il segno dell'amore salvifico di Dio per l'uomo. Signore,
non dimenticarti di me quando io mi dimentico di te. Non
abbandonarmi quando io ti abbandono. Non
disprezzarmi quando pecco. Chiamami
se fuggo. Attirami se ti resisto. Rialzami
se cado, conducimi sul tuo cammino. Concedimi sempre la grazia della fede in questo infinito amore, affinché possa essere autentico testimone della redenzione. |