La
croce che Gesù porta sulle spalle è il segno più straziante della sua
umiliazione. La croce, strumento di tortura e di morte per chi commetteva
colpe gravissime, fu portata da Gesù sulle spalle con un corpo già
straziato dalla flagellazione. Al suo passaggio, la folla che seguiva la
macabra scena, penso si sentisse umiliata vedendo quel giusto che andava
al supplizio. Ma per i più era forse uno spettacolo.
Quando Gesù cade sotto il peso della croce, nessuno o quasi si avvicina
ad aiutarlo, ad asciugargli il sudore e il sangue che usciva dalle ferite
della precedente flagellazione. Ci rimane difficile credere che un uomo
potesse far questo ad un altro uomo. Nel nostro tempo molti portano croci
invisibili, ma pesanti. Come Gesù, ci sentiamo soli ed osservati con
disprezzo. Quante volte sentiamo dire: “Si meritava quella
sofferenza”, quante volte abbiamo caricato di croci insopportabili il
nostro prossimo. Valga per tutti l’esempio del campo di stermino di
Auschwitz: quando l’uomo imparerà a vivere senza ammazzare? Quando
arriverà la pienezza dei tempi in cui Tu, Gesù, sarai giudice che hai
conosciuto il peso di cui siamo stati caricati e non aiutati?
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