2000 |
Notturno lunare, di atona surrealtà, la
terza caduta. Nella campitura smaltata di antracite il fantasma ulceroso della croce annulla la figura della vittima, scavata da uncini. |
Spinosa dipinge latto finale del Golgota con poche e leggere pennellate che suggellano i negativi del Crocifisso. Lastre di raggi Rontgen, fibrillanti di luce, che ritraggono, impalpabili, lultima sua presenza. Ubi est, mors, victoria tua?. Terminano nella diafania del sepolcro le stazioni del dolore, realizzate da Domenico Spinosa come vademecum. Dopo lo sfinimento del cammino, lungo lo spazio ed il tempo, è il silenzio nel fondo della notte, dove germogliano i primi semi di luce. Nessuno stravolgimento tellurico, né crepitio o lamento. La materia si dissolve, si trasforma, divenendo nuova realtà. |
Testi dal Catalogo della "Via Lucis", edito dalla Diocesi, Marzo 2000 |
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