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Il nostro
itinerario ideale, necessariamente a tappe, inizia dal colle del Tindari, proiettato a picco sul mare, in posizione
incantevole, dove passato e futuro si saldano e dove civiltà greca, latina e cristiana
sincontrano in uno spazio che è geograficamente piccolo, ma culturalmente e
storicamente sconfinato. |
Tindari è emblematico luogo di antichità, di storia e arte, di
fascino, miti e suggestioni, di incanto e religiosità: le ciclopiche mura di cinta, il
Teatro, la Basilica, i mosaici, lantico Tempio sono testimonianze dellantico
splendore. |
Qui, nel
Santuario, è il fascino della
Madonna Nera, la "Nigra sed
formosa", antica icona - recentemente restituita alle forme, ai colori, alla
ricchezza originali, di cui si era perduta la memoria - che sintetizza, nella struttura
lignea, la koinonia della Chiesa, manifesta nei segni bizantini, latini e arabi, che
incantano e rendono unica questa scultura medievale.
Da oltre un millennio il Santuario, con la sua Madonna Bruna, è meta ininterrotta per
centinaia di migliaia di pellegrini e turisti provenienti da ogni angolo del mondo:
dinanzi a Lei, palpitanti di emozioni, contemplano il mistero di Dio che si rivela
nellamore della Madre. |
Qui
hanno sostato in preghiera innumerevoli generazioni, gente umile e
personaggi che hanno segnato la storia e la cultura.
Tra questi: il cardinale Roncalli, futuro Giovanni XXIII, Giovanni
Paolo II, Il Nobel della letteratura, Salvatore Quasimodo, i cui
versi ancora aleggiano soavi: "Tindari mite ti so / fra larghi colli
pensile sull’acque / dell’isole dolci del Dio / oggi m’assali / e ti
chini in cuore". |
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Da Tindari il
nostro viaggio, dopo aver ammirato la ridente cittadina di Oliveri, comune ad alta densità turistica, prosegue per
Patti, nobilissima e magnanima
città di re e vescovi, saccheggiata, distrutta e risorta a più riprese, che custodisce
notevoli vestigia del suo passato. |
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Il percorso culturale lungo
le strette stradine del centro storico ci fa via via
ammirare la normanna Basilica Cattedrale dedicata a San
Bartolomeo col superbo campanile e le cappelle
settecentesche, in marmi policromi, di Santa Febronia e del
Sacramento, la Chiesa di S.Antonio Abate di epoca
tardo-medievale, la trecentesca Chiesa di S.Ippolito, la
Chiesa di San Michele che conserva un pregevole ciborio
marmoreo del 1538 opera di Antonio Gagini, la Chiesa di S.
Nicolò di Bari del 1600. |
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Sono interessanti le opere
d’arte custodite nella Cattedrale, tra cui la tavola di
Antonello de Saliba, l’elegante statua marmorea "Madonna col
Bambino" del cararrarese Antonio Vanelli realizzata nel 1505
e alcune tele di Olivio Sozzi.
Preziosi arredi sacri (calici, ostensori, pissidi) e
pregiati paramenti liturgici si conservano nelle sale del
Museo Diocesano.
A Patti Marina si segnala il complesso archeologico di età
imperiale denominato "Villa Romana", i cui mosaici policromi
a motivi geometrici rivestono interesse storico-scientifico. |
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Patrona e
concittadina Pattese è Santa Febronia.
Secondo la tradizione, nacque, fu battezzata e
subì il martirio a Patti, sotto Diocleziano.
La stessa Santa Pattese é onorata col nome di Trofimena a Minori, ove è custodito e
venerato il suo corpo. |
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Uno dei Vescovi che hanno reso prestigiosa la Diocesi è San Pietro Tommaso, nativo di
Francia, carmelitano, vescovo di Patti e Lipari dal 1354 al 1359, che per incarico della
Sede Apostolica svolse con successo delicate missioni di pacificazione tra i principi
cristiani. |
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