Carissimi
fratelli e sorelle,
che mi accogliete ancora una volta nelle persone che vi consegnano questa
mia seconda lettera, vi saluto con le parole di san Paolo ai cristiani di
Colossi: ‘ringrazio continuamente
Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nelle mie preghiere per voi,
per le notizie ricevute sulla vostra fede in Cristo Gesù, e sulla carità
che avete verso tutti i battezzati, in vista della speranza che vi attende
nei cieli’.
Sono convinto di avere esperimentato, per le notizie che mi sono giunte
dalle parrocchie come risposta alla mia precedente lettera, la stessa
gioia provata da san Paolo in seguito alle notizie ricevute dalla comunità
della città di Colossi, gli stessi sentimenti provati dalla Santissima
Vergine quando, dopo l’Annunciazione, andò in visita dalla cugina
Elisabetta per mettersi al suo servizio.
Per questo, anzitutto vi esprimo grande gratitudine per la generosa e
calorosa accoglienza che avete riservato a coloro che hanno portato la
prima lettera e che, ora, vi stanno consegnando questa seconda.
Grazie alla solerte opera dei parroci, del gruppo di persone che nelle
parrocchie collaborano alle attività pastorali e dei ‘visitatori’,
21.000 famiglie e oltre, hanno già ricevuto la mia lettera.
In
alcune parrocchie la consegna della lettera è in corso.
Oltre 19.000 famiglie hanno accolto positivamente la proposta circa la
realizzazione di alcuni incontri nei quartieri all’insegna della
fraternità nella fede; a fronte delle 1.500 famiglie che hanno detto di
non essere interessate.
Un gruppo di persone, che ringrazio particolarmente, mi hanno risposto
anche per iscritto.
La massiccia risposta positiva mi incoraggia ad indire la ‘Settimana
della Fraternità’ da celebrarsi nelle parrocchie della diocesi di
Patti nel prossimo mese di novembre: vi invito tutti con piacere e con il
cuore pieno di santi desideri.
‘Settimana della Fraternità’, di cosa si tratta?
È un’esperienza d’incontro tra voi, nei vostri quartieri, nelle
vostre case nel nome della comune fede nel Signore Gesù. In questi
incontri, da tenersi nell’arco di una settimana, cercherete di cogliere
insieme il legame che c'è tra il Vangelo e la vita in famiglia, sul
lavoro e nelle relazioni nel più ampio ambito della società. Vi chiedo
di fare questi incontri nelle vostre case, non nelle chiese, perché
sentiate che il Signore si è fatto uomo non per restare nei luoghi che
siamo abituati a chiamare sacri, ma accanto a ciascuna persona.
La ‘Settimana della Fraternità’
sarà:
* esperienza, strumento per ‘sentire’ la presenza di Dio,
‘vedere’ la sua luce, ‘godere’ la sua consolazione nei luoghi
della vita;
* festa derivante dalla gioia di stare insieme e raccontarsi le
esperienze dialogando;
* punto di partenza per creare e rafforzare vincoli nuovi di
solidarietà e amicizia, in nome del Battesimo che abbiamo ricevuto in
dono, come un seme da coltivare e fare fruttificare in quantità e qualità.
Chiedo a tutti e a ciascuno: lei vorrà esserci? ci sarà? può mettere la
sua casa a disposizione per questa esperienza? Tenga presente che basta un
ambiente capace di accogliere 15-25 persone.
So, carissimi, so bene, che non vi mancano impegni.
So che, alla mia domanda, prima della risposta vi sono balzate davanti le
difficoltà e che la risposta spontanea è stata ‘sarebbe bello e mi
piacerebbe, vorrei, ma proprio non posso perché…’. Io pure faccio
esperienza della mobilità che caratterizza questo nostro tempo e vi
assicuro che rispetto la vostra risposta, qualunque essa sia.
Vi chiedo, però, ancora qualche istante di riflessione prima che
rispondiate: per la nostra crescita umana e cristiana è indispensabile
porsi in rapporto con chi ci sta vicino: è necessario, non possiamo farne
a meno. Famiglia e lavoro, è vero, ci impongono ritmi che non lasciano
respiro: ma possiamo dare retta sempre e solo alle cose ‘urgenti’ a
scapito di quelle importanti? Darsi una pausa giova a ricaricarsi per
vivere meglio l’ordinarietà. Fermarsi non sempre vuol dire perdere
tempo e, anzi, può essere il modo migliore per recuperarlo. Chi sta bene
spiritualmente opera e produce dieci volte meglio di chi si agita senza
sosta logorato o spezzato ‘dentro’.
Resto in fiduciosa attesa della risposta a questa seconda lettera, vi
assicuro che prego il Signore perché dia compimento a tutto quello che di
buono portate in cuore e vi aiuti a rimuovere difficoltà e ostacoli.
Di cuore, tutti vi saluto e benedico nel nome del + Padre del + Figlio e
dello + Spirito Santo.
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