Via Magretti, 157 - 98066 Patti (Me) Tel: 0941 21047
E-mail: seminario@diocesipatti.it

Cenni storici (4)

Nonostante l'immenso aiuto che i giovani seminaristi e laici ricevevano dalla scuola del Seminario, nel 1865, vi furono soppressi i gradi accademici; inoltre furono sequestrati due terzi dell'edificio e di rendite in favore del Comune di Patti. Causa occasionale dell'iniquo provvedimento fu il fatto che il Vescovo Mons. Michelangelo Celesia (1860-1871) non volle ricevere i rappresentanti governativi per esaminare le scuole e, qualche mese prima, non aveva voluto prestare giuramento di fedeltà al nuovo regime. La vera ragione del sequestro è tuttavia da cercare nel bisogno urgente di edifici che aveva il nuovo governo. A Patti, tra l'altro, vennero sequestrati i conventi di San Francesco, dei Minori Osservanti, di S. Maria di Gesù, e quello dei Cappuccini, già abazia dei Cistercensi, per essere adibiti a scuole, carcere, cimitero. Le perdite per la Chiesa locale furono enormi, ma la più grave senza dubbio fu quella subita dal Seminario, causando un danno irreversibile per oltre cinquanta anni nella vita ecclesiastica ed anche in quella civile. Solo dopo settant'anni dalla chiusura delle scuole in Seminario, Patti ebbe il Liceo classico, per interessamento del Vescovo Mons. Antonio Mantiero (1932-1936) e di Padre Gemelli, presso Mussolini.
gruppo di seminaristi, anno 1967 Il Seminario, mutilato, decadde tanto che Mons. Giovanni Privitera (1890-1902) trovò sedici seminaristi soltanto, in locali squallidi e fatiscenti. Egli provvide subito a modificare, ad abbellire, a migliorare. Una decorosa entrata, in pietra arenaria, con colonne e finestre, a tre piani, nei tre stili architettonici, dorico jonico e corinzio, un bel teatrino, una decorosa cappella, furono le opere sue più importanti.
Mons. Francesco Traina (1903-1911), suo successore, curò le scuole. Furono chiamati valenti professori, tra cui il giovanissimo Trippodo, palermitano, animo eletto per altezza di ingegno e per angelicità di costumi, che più tardi fu chiamato il Socrate palermitano e godeva grande stima non solo da parte di professori e studenti, ma anche di uomini sommi come Croce e Gentile.
Nel 1924, Mons. Ferdinando
Fiandaca (1912-1930) vinse una lunga causa civile e riottenne quello che ingiustamente avevano sequestrato gli eroi garibaldini. Il merito maggiore di Mons. Fiandaca fu però la cura delle scuole, da lui affidate al Prof. Giuseppe Napoli, che fu prefetto degli studi dal 1922 al 1933, persona dotata di generosa umanità e di profonde doti intellettuali e morali.
Dopo Mons. Mantiero (1932-1936), che stette poco in Diocesi, e Mons. Angelo Ficarra (1936-1957), che dovette affrontare i disagi della guerra e del dopoguerra, è il Vescovo Pullano che si prende cura del Seminario con azioni di rinnovamento radicale. Mons. Giuseppe Pullano (1957-1977) riesce, infatti a riedificare tutto il Seminario, ormai fatiscente e danneggiato dagli eventi bellici, e lo rende funzionale dal punto di vista igienico, culturale, educativo.

gruppo di seminaristi, anno 1967

Opera di Mons. Pullano è anche il vasto Seminario estivo, sorto dal nulla in luogo circondato da alberi, pieno di aria balsamica, a Castell'Umberto. Non meno curata è la vita culturale e spirituale. Novità assolute sono, oltre all'Opera diocesana delle Vocazioni, il corso di Propedeutica e il Corso di perfezionamento dei novelli Sacerdoti, secondo le direttive del Vaticano II.
A partire dagli anni 1965-1970, sotto la guida del rettore Mons. Sebastiano
Vanadia, il Seminario di Patti torna ad essere luogo privilegiato di formazione e di serietà negli studi umanistici e teologici, contribuendo a formare nuove generazioni di sacerdoti evoluti, insigni per dottrina e pietà.

Torna a pagina iniziale

Further info on mons and concerning che
HTML uploaded by GoFTP FREE Version