Dodicesima Stazione |
Riflessione proposta da Giuseppe Lembo |
Gesù muore sulla croce |
Ecco, tutto è compiuto! Ora persino i chiodi conficcati nelle carni sanguinanti del Cristo fattosi uomo non possono più aggiungere sofferenze e tormenti al corpo martoriato di chi ha avuto il solo torto di amare persino i suoi carnefici. È stato spogliato, deriso, bastonato, sputato, crocifisso come il più volgare dei ladri assassini. Ed Egli, per tutta risposta, anziché annientare i suoi aguzzini, come avrebbe potuto, risponde: “Ho sete!”. Ha sete del nostro amore, del nostro affetto, della nostra redenzione, della nostra salvezza. E noi, sempre più distratti e sprofondati nelle nostre miserie quotidiane, cosa ti offriamo, o Signore? Una spugna bagnata di aceto! Tu non ti arrendi, ci mandi ancora un messaggio: “Tutto è compiuto, ecco a voi la mia vita per la vostra salvezza! Pensavate che, inchiodandomi alla croce, mi avreste impedito di abbracciarvi, di rincorrervi, di cercarvi. Ed invece attraverso la mia morte vi do la vita, vi tendo ancora la mano. Potete farcela, dipende solo da voi. La vita non vi verrà tolta, ma trasformata, se voi lo vorrete!”. Grazie, o Signore. Tu, che hai accettato di subire per amore il martirio della croce, aiutaci a liberare i nostri cuori dal torpore e dall’indifferenza. Se non riusciamo ad essere degni del grande dono che ci hai fatto, inondaci lo stesso della tua misericordia perché possiamo giungere al traguardo finale della nostra umana esistenza, nella consapevolezza che “tutto è stato compiuto” perché sulla morte prevalesse la vita. |