Quinta Stazione

Riflessione proposta da B. S.

Gesù è aiutato dal Cireneo

Lungo la via del Calvario, i soldati romani costrinsero Simone di Cirene a portare la croce, temendo che il Gesù esausto non arrivasse a portarla sino al Golgota. Infatti, non avrebbero potuto eseguire su di lui la sentenza della crocifissione.

Cercavano un uomo che aiutasse Gesù a portare la croce. Il loro sguardo si posò su Simone. Lo costrinsero a caricarsi di quel peso.

È ragionevole pensare che quest’uomo non fosse d'accordo e si opponesse. Il portare la croce insieme ad un condannato era considerato infatti un atto offensivo della dignità di un uomo libero.

Tuttavia, pur controvoglia, Simone prese la croce per aiutare Gesù.

In un canto quaresimale risuonano queste parole: “Sotto il peso della croce Gesù accoglie il Cireneo”. Sono parole che lasciano intravedere un totale cambio di prospettiva: il divin Condannato appare come qualcuno che, in un certo senso, fa dono della croce.

Non è stato forse lui a dire: “Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me”?

Il Cireneo Simone riceve un dono. Ciò che agli occhi della folla poteva offendere la sua dignità, nella prospettiva della redenzione gli ha invece conferito una nuova dignità.

Il Figlio di Dio lo ha reso in modo singolare compartecipe della sua opera salvifica.

Simone, proprio mentre portava la croce, ha creduto in Gesù.

È passato liberamente dalla costrizione alla disponibilità, come intimamente raggiunto dalle parole di Gesù: “Chi non porta la sua croce con me, non è degno di me”.

Portando la croce, fu introdotto alla conoscenza del vangelo della croce.

Da allora questo vangelo parla a tanti, innumerevoli cirenei, chiamati nel corso della storia a portare la croce insieme a Gesù.

Signore Gesù, che a Simone di Cirene hai conferito la dignità di portare la tua croce, accogli anche noi sotto il suo peso.

Accogli nel tuo amore misericordioso tutti gli uomini e dona a ciascuno di noi la grazia della disponibilità.

Aiutaci a non distogliere lo sguardo da coloro che sono schiacciati dalla croce della malattia, della solitudine, della fame, dell’ingiustizia.

Sesta Stazione