Ottava Stazione

Gesù è deposto dalla croce


Dal Vangelo secondo Giovani
(19,38)

«Dopo questi fatti,
Giuseppe d'Arimatea,
che era discepolo di Gesù,
ma di nascosto
per timore dei Giudei,
chiese a Pilato il corpo di Gesù.
Pilato lo concesse.
Allora egli andò e
prese il corpo di Gesù».

Riflessione

Ci riesce difficile immaginare cosa pensasse Maria quando Gesù, deposto dalla croce, esanime e bianco cadavere, le fu posto sulle braccia. É molto difficile non provare compassione per la morte di qualcuno, anche se non lo conosci; ma se si tratta di un tuo conoscente, amico, o ancor di più di un familiare, il senso di compenetrazione con ciò che è accaduto si fa più profondo. Oggi le morti violente sono riservate agli accusati di grossi delitti. I condannati a morte vengono giustiziati in modo molto semplice, quasi indolore: una puntura di veleno o una scarica elettrica su una sedia per questo preparata.
Maria, che aveva assistito, ai piedi della croce, alla morte del Figlio, che aveva udito le parole strazianti di chi affidava al Padre il proprio spirito "Nelle tue mani, Padre, affido il mio spirito", penso che solo in quel momento abbia raggiunto la comprensione completa di quanto le era stato annunciato a Nazareth.
Le tornarono in mente le sue parole con cui aveva risposto all'angelo: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola". Fare fino in fondo il volere di chi ti chiede cose comprensibili è già difficile, ma fare la volontà di chi ti affida un compito enorme, come quello di essere la Madre del Figlio di Dio, è certo cosa ancor più difficile.
Aveva allevato il suo Gesù come tutte le madri allevano i propri figli Maria, secondo le norme ebraiche aveva presentato Gesù al Tempio. Ma proprio nel Tempio, dove erano andati con Gesù dodicenne, Maria aveva percepito da una risposta, certamente non chiara ai più e forse neanche a Lei, che Gesù era venuto nel mondo per un motivo ben preciso: rivelare la volontà di Dio. Dice infatti Gesù ai genitori: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?" (Lc 2,49).
Adesso, dopo che erano passati tanti anni, le torna chiaro in mente il perché di quelle parole. Maria ha sulle braccia il corpo straziato e sfigurato di quel Figlio che, annunciatole da un angelo, aveva allevato come un fiore, in sapienza e grazia. Maria, dunque, fu partecipe del piano di salvezza e di redenzione. Per anni suo Figlio, seguito da grandi folle, ha predicato, fatto miracoli, ha resuscitato perfino dei morti.
Gli evangelisti non ci dicono cosa facesse o pensasse Maria durante gli anni della vita pubblica di Gesù. La troviamo presente accanto al Figlio nel primo momento in cui Gesù si rivela  come Messia: fu Lei stessa a spingere Gesù a manifestarsi. Durante le nozze di Cana, con una semplice domanda, spinse il Figlio a trasformare l’acqua in vino e da quel momento uscì di scena. La ritroviamo però ai piedi della croce, come Madre che soffre pene indicibili. Come Madre, Maria accoglie tra le braccia il Figlio di cui solo ora comprende appieno la divinità. É questa certamente una scena pietosa che riesce a commuovere anche un non credente. Maria capisce che quel Figlio che tanto l’ha amata e che tanto l’ha fatta soffrire non era "cosa sua". Era venuto al mondo perché il mondo intero andasse con Lui dal Padre.

O Maria, tu che hai vinto accettando senza sapere a cosa andavi incontro, dacci la forza di fare la volontà di Dio, anche quando questa è per noi incomprensibile. 
Facci forti, per restare anche noi uniti al tuo Gesù.

Nona Stazione

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