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1999

MOSTRA NAZIONALE ARTE SACRA

"AVE CRUX"
26 giugno 1999 - 30 settembre 1999
Saloni espositivi del Santuario di Tindari

Spinosa-1 La mostra di Tindari ha manifestato nella sequenza di opere di eminenti pittori italiani e stranieri il dolore umano di sempre e di questo secolo rattrappito da guerre, tragedie, perversioni, genocidi, solcato da olocausti immani, talvolta negati, che vorremmo dire ricordo amaro di epoche altre, nel dolore del "Nazareno Re dei Giudei", che dalla croce attira tutti a sé.
Dinanzi alla creatività, silente e umile all’ombra del Calvario, siamo grati a chi, avendo il talento dell’artista, ci aiuta e guida sulla soglia del Mistero, facendocene intravedere qualche sciabolata di luce, mentre salda e completa la riflessione teologica con la magia del Bello, nome definitivo di Dio.

L’uomo inchiodato a una croce, di cui parla F. Scheen negli anni cinquanta dai monitor delle TV americane ipnotizzando milioni di spettatori è lo stesso "Cristo pensoso palpito, astro incarnato nelle umane tenebre, fratello che s’immola perennemente" di cui mormora con accenti biblici Ungaretti. A Lui, Re immortale, crocevia della civiltà, punto di riferimento dei tempi guarda con fiducia la nostra fede sorretta dallo slancio lirico e drammatico dell’arte che invoca il Mistero perché mostri il luogo della Sua abitazione splendente della luce della Pasqua. (Ignazio Zambito, Vescovo di Patti)

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All’ombra della croce nasce la Rassegna d’Arte Contemporanea di Tindari, che coinvolge oltre sessanta pittori italiani e stranieri e rende omaggio a uno dei protagonisti dell’informale europeo: Domenico Spinosa. Evento che consente, con la complessa pluralità dei linguaggi, di penetrare la vita sotterranea, quasi catacombale, di molti artisti che, servendosi del pennello, scavano nel proprio io per seguire un cammino di salvezza. Strumento questo di indagine del profondo, con la stessa funzione che ha per il filosofo o il poeta la penna che traduce il groviglio di pensieri o l’ansia di purificazione.
"Ave Crux" intende essere a Tindari, in quanto rassegna di artisti di estrazione internazionale, un piccolo segmento dell’universo creativo che, pur in mezzo al delirio della morte, non cessa di sperare nella vita, dipinta con colori foschi, ma anche splendente di bianco e azzurro, di rosso e oro. "Ave Crux, spes unica": canto di fede che dischiude l’animo all’urgenza della risurrezione; leit motiv di un evento che eleva ancora una volta la croce a vessillo della stessa creazione artistica. I pittori dipingono la croce come albero di luce che si espande nel buio. La dipingono con l’emozione dell’action painting e con il linguaggio loro più confacente, che vibra dello scatto del gesto e dell’impeto tematico, mentre utilizza segni e cromie che rimandano all’astrazione metafisica, al neoespressionismo e al neorealismo, ai linguaggi minimali. (Giovanni Bonanno, critico) Accatino
Amadio Gli artisti presenti a Tindari appartengono a varie correnti. Definirli è impossibile. Tuttavia come orientamento di base possono essere raggruppati in alcuni contesti dove non cessano di dichiarare la personale autonomia. Manifestano la potenza del dramma, ispirato all’esistenzialismo, i seguenti pittori del neorealismo: Totò Bonanno, Aldo Borgonzoni, Andrea Carisi, Giovanna Cecere, Maria Alejandra Corrales, Raffaele Costi, Mario Pecoraino, Massimo Piazza, Andrea Cristina Pomba, Koler Samos, Alberto Sughi, Santo Tomaino, Sergio Vacchi.
Si porgono sul versante di una figurazione lirico-drammatica: Manlio Bacosi, Giuliano Collina, Maina Cordero, Lin Delija, Sebastiano Milluzzo, Filippo Minolfi, mentre sul versante della figurazione magico-visionaria sono: Sergio Blatto, Mario Duse, Tarcisio Generali, Claudio Gomez, Rita Ippaso, Piero Maggioni, Pino Reggiani, Domenico Scarongella, Luigi Stadella. Il neoespressionismo, sempre di matrice tedesca e francese, coinvolge Enrico Accatino, Remo Brindisi, Margareth Dorigatti, Giannetto Fieschi, Giuseppe Monguzzi, Pompilio Mandelli, Umberto Mastroianni, Luigi Montanarini, Franco Nocera, Ernesto Treccani. Bacosi
Blatto Rivisitano con estrema libertà il neocubismo, con ascendenza surreale, Vittorio Amadio, Angelo Casciello, Cinzio Cavallarin, Quintino Di Napoli, Pasquale Di Fabio, Alba Gonzales, Lorenzo Guerrini, Dele Jegede, Gigi Martorelli, Joe Tilson. Si riferiscono all’astrazione, razionale ed emozionale Rafael Carletti, Bruno Donzelli, Antonio Freiles, Ettore Giordani, Serena La Scola, Carlo Lauricella, Franco Marrocco, Marcello Mondazzi, Luigi Pagano, Salvatore Provino, Antonino Sacco, Guido Strazza, Valentino Vago.

La Rassegna "Ave crux" - positivo e fruttuoso incontro con l’arte contemporanea e con il genio creativo e la sensibilità di artisti, che con le loro opere reinterpretano il senso del Sacro e del Bello, come profondamente e tenacemente auspicato da Giovanni Paolo II - si inserisce in un contesto di iniziative culturali programmate e realizzate in questi ultimi anni.

Bonanno
Borgonzoni Nella prospettiva di un secolo che inizia, dopo un millennio che si conclude all’insegna di una rivoluzione che, più o meno tacitamente, sollecita nuove strategie per i destini dell’uomo, questa piccola Diocesi di Patti, con la guida saggia ed illuminata del suo Pastore, si fa così partecipe di una risposta innovativa e originale, che raccoglie valori autentici e sani, che ancora permeano il tessuto della gente dei Nebrodi, nel segno della propria tradizione che, con altre Diocesi siciliane, affonda le radici agli albori dell’anno mille, epoca in cui fu eletta dalla gente normanna a baluardo della fede e della cultura del proprio territorio (Basilio Scalisi, Direttore Ufficio Beni Culturali).

Testi dal Catalogo, edito dalla Diocesi di Patti, Giugno 1999


Per  informazioni
Ufficio Diocesano Beni Culturali
(0941-240866)
giorni feriali dalle 9.00 alle 12.30, tranne il sabato.

 

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