Musei di Arte Sacra in Diocesi |
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Sant'Angelo di Brolo |
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Il
Museo di Arte Sacra, realizzato nell’agosto 2007 dalla Parrocchia Santa
Maria e dalla Diocesi di Patti, ha sede nella splendida
Chiesa del
Santissimo Salvatore, luogo insigne per le memorie della comunità e la
celebrazione dei sacri misteri, eretto nel XVI secolo, che ha
contribuito significativamente all’educazione nella fede delle diverse
generazioni di Sant’Angelo di Brolo che lo hanno avuto sempre carissimo. |
Il
nucleo originario della città, in epoca bizantina, si forma attorno al
monastero basiliano di San Michele Arcangelo, il cui abate è anche
l’unico signore feudale della Terra di Sant’Angelo.
Dal secolo XVI in poi si aggiungono le comunità monastiche dei
Domenicani (1546), dei Minimi (1582), dei Minori osservanti (1596) e
delle Clarisse (1640).
Il
Museo nasce dall'esigenza di dare un'adeguata collocazione ai manufatti
artistici che sono parte essenziale del patrimonio ecclesiastico e
consentire una adeguata valorizzazione di arredi e paramenti sacri
provenienti da antichi luoghi di culto, che forniscono una preziosa
documentazione della tradizione artistica e della storia locale. |
Organicamente
collegato col Museo diocesano, si relaziona con gli altri beni culturali
del territorio e con le testimonianze del rilevante patrimonio artistico
presente in Sant’Angelo di Brolo e negli altri comuni nebroidei. |
Il Tempio del SS. Salvatore, con
l’istituzione del Museo di Arte Sacra, assume così il ruolo di vero e
proprio complesso museale e cultuale.
Tutta la storia di un popolo, la sua cultura, il sentimento religioso
sono racchiusi nel luminoso invaso basilicale, dove il visitatore può
rivivere secoli di storia religiosa e civile della locale comunità
cristiana. |
Le
opere presenti nel Museo d’Arte Sacra di Sant’Angelo di Brolo sono
significative testimonianze del percorso religioso e culturale della
cittadina, oltre che dell’attenzione che nel passato era dedicata al
culto e all’arredo delle chiese.
L’aula basilicale del SS. Salvatore è impreziosita dalla monumentale
statua in marmo raffigurante la Madonna del Lume, attribuita alla scuola
di Francesco Laurana (1430-1502), dal settecentesco Crocifisso ligneo e
dalle due grandi vetrate realizzate nel 2006 dal maestro Franco Nocera. |
La
sezione paramenti è allogata lungo le pareti laterali della chiesa. Le
testimonianze artistiche vanno dal XVI al XX secolo, e comprendono
pregevoli paramenti e oggetti serici, ricamati con fili d’oro e seta,
già esposti in rassegne nazionali e nella prestigiosa mostra “La seta e
la Sicilia” tenutasi a Messina nel febbraio-marzo 2002, che attestano la
cura e la tutela di un patrimonio salvato dalla dispersione e dalla
indifferenza. |
Le opere, rimaste per lungo tempo nel
chiuso degli armadi e delle sagrestie, qui si offrono nella loro
straordinaria bellezza a testimoniare la fecondità di laboratori e di
artigiani dell’area nebroidea, che attraverso arredi e manufatti
liturgici hanno segnato la storia artistica della Chiesa in questo
territorio.
Il loro valore più recondito attiene pertanto alla
memoria storica che permette di riscoprire il cammino di fede attraverso
l’agire delle varie generazioni. Si manifesta in esse la capacità
creativa di artisti, ricamatori e maestranze che hanno saputo soddisfare
le richieste delle committenze illuminate (vescovi, abati, parroci,
confraternite, privati…) imprimendo nel sensibile il proprio senso
religioso e la devozione della comunità cristiana. |
Più attento sguardo meritano
il raffinato piviale in gros di seta broccata, con delicati motivi
decorativi, ed una rara serie di mitrie ricamate, donate nel tempo dai
vescovi alle chiese di Sant’Angelo. |
Nella sagrestia è allestita la sezione argenti, con opere
di particolare interesse, alcune delle quali di foggia elegante e ottima
fattura, recanti spesso la data di esecuzione, il nome del committente o
i punzoni delle botteghe di provenienza (calici, navicelle, turiboli,
ostensori, pissidi, reliquiari, crocifissi, corone). Si segnalano: un
ostensorio a raggiera con diamanti e perle incastonati, attr. a Filippo
Juvarra (1678-1736); un turibolo (1601), realizzato dall’argentiere
messinese Vincenzo D’Angioia. |
L'allestimento della sala argenti è
completato da un dipinto e da due piccole e singolari sculture in
alabastro. La tela, raffigurante l’Immacolata, è opera dei primi decenni
del secolo XVIII. Le due sculture raffigurano il “Cristo alla colonna” e
“l’Ecce Homo”.
La buona qualità delle opere esposte
rappresenta efficacemente la sensibilità ed i sentimenti religiosi delle
passate generazioni e nel contempo evidenzia ancor più che “la Chiesa,
maestra di vita, non può non assumersi anche il ministero di aiutare
l’uomo contemporaneo a ritrovare lo stupore religioso davanti al fascino
della bellezza e della sapienza che si sprigiona da quanto ci ha
consegnato la storia”. |
Questa esposizione museale è una suggestiva proposta
culturale e spirituale sia per la comunità cristiana che per la società
civile, sia come bene della memoria, sia come spazio di custodia di
opere d’arte, che nei secoli hanno contribuito alla crescita morale e
civile delle passate generazioni e che oggi indubbiamente costituiscono
frammenti vivi del passato di una comunità e documenti indispensabili
per ricostruirne e conservarne l’identità civile e religiosa.
Nella parte visibile della cripta, infine, sono esposti
frammenti lapidei provenienti da scavi e ritrovamenti nel corso dei
lavori di restauro della chiesa. |
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Il percorso museale si relaziona ed è punto di partenza
per la visita al ricco e fecondo patrimonio artistico esposto nelle
altre chiese cittadine.
Si segnala in particolare la Chiesa di
Santa Maria. A tre navate, di epoca medievale, ampliata e ricostruita
nel 1534. In essa, oltre alla facciata in stile rinascimentale, sono da
ammirare l’altare maggiore in marmi mischi,
la statua marmorea della
Madonna (scuola gaginiana), paliotti ricamati in seta ed oro, tele del
sec. XVIII, sarcofagi delle famiglie Angotta-Amato e Natoli.
Le visite guidate al Museo e alle Chiese sono curate dal gruppo dei
volontari della Parrocchia S. Maria. |
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Per informazioni |
Parrocchia Santa Maria: Tel 0941 533023
Ufficio Diocesano Beni Culturali: Tel/Fax 0941 240866
beniculturali@diocesipatti.it - chiesamadresantangelo@virgilio.it |