Nona Stazione |
Riflessione proposta da Antonino Fabio |
Gesù cade la terza volta |
Ecco, Gesù è nuovamente crollato a terra sotto il peso della croce. La folla, curiosa, osserva se ancora avrà la forza di rialzarsi. Cadendo per la terza volta, Gesù si sente più sconfitto che mai. Ha trascorso tanto tempo facendo del bene, ha presentato agli uomini il progetto del Regno: un regno di giustizia, di fraternità, di perdono dei peccati, di filiazione divina, di superamento delle cause che generano ogni giorno barriere di violenza tra i fratelli. La caduta di Gesù sembra esprimere proprio il senso di fallimento e l’umiliazione sotto la croce. Ai discepoli Gesù aveva detto di essere venuto non per essere servito, ma per servire. Nel Cenacolo, chinandosi fino a terra e lavando loro i piedi, aveva come voluto abituarli a questa sua umiliazione. Cadendo a terra per la terza volta sulla via della croce, ci grida ancora a gran voce il suo mistero. Ascoltiamo la sua voce! Gesù, a terra sotto il peso della croce, nei pressi ormai del luogo stabilito per la crocifissione, ci dice: “Io sono la via, la verità e la vita”. Oggi come allora, altri uomini, tanti uomini, non ascoltano questa voce e continuano a condurlo alla croce. Anche noi cadiamo e continuiamo a cadere. È importante rialzarci ogni volta e continuare ad andare avanti con coraggio e discernimento. Tu, o Signore, a noi affaticati e stanchi, rinnovi l’invito a venire a Te per ristorarci. È invito rivolto anche a noi, stanchi troppo spesso di correre qua e là per servire la nostra gente; a noi che non sempre troviamo gratificazione per il nostro impegno. Anche a noi che pur impegnati nella politica vogliamo vivere da cristiani, Tu, o Signore, rivolgi l’invito ad imparare da Te, mite ed umile di cuore. Ci perdonerai quando ci sentiremo provati e stanchi per le fatiche quotidiane. Perdonerai anche quelli che si sono stancati, hanno veramente sofferto e hanno portato la croce, ma alla fine si sono arresi prima ancora della terza caduta. Perdonerai i pigri, Signore; quelli che hanno cercato scuse per la loro delusione e il loro pessimismo, quelli che hanno detto basta, quelli che non hanno voluto o potuto continuare. Perdona, Signore, loro e anche me, con i miei momenti di astio nei confronti degli uomini ed i miei momenti di sfiducia; io, debole e stanco; io, annoiato; io, tante volte con le mie illusioni per la testa. Sii, Signore, sostegno alla nostra debolezza e donaci la luce della vita.
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