SCINTILLE
DI LUCE |
Testi |
Mons. Zambito | Basilio Scalisi | Salvatore Fragapane | Nino Barraco |
Giovanni Orlando | Giovanni Bonanno | Franco Faranda | Marilisa Di Giovanni |
Angela La Ciura | Giovanna Filippello | Dario Miceli | Melo Freni |
1. E Dio creò la luce | di Mons. Ignazio Zambito |
2. "Da luce a luce" è ancora la singola giornata delluomo fornito del "sensus fidei" che, "lucis ante terminum", si rivolge al Creatore, al quale si era pure rivolto al mattino, invitando tenebre e nubi a farsi da parte perché irrompe la luce, biancheggia il cielo. Luce e cielo che biancheggia sono sacramenti di Cristo splendore della gloria paterna, luce da luce, fonte della luce, giorno così luminoso da illuminare il giorno, vero sole dinanzi al quale "nec quisquam peccare costanter potest", perché "piget, pudescit, paenitet". 3. Sempre per luomo di fede, al centro ancora dellanno, è il Lumen Christi che, nella Veglia pasquale, il ministro sacro alza a fendere prima e travolgere poi lombra del tempio dopo che questo lha accolto come Cristo dal sepolcro scavato nella roccia dalla pietra focaia. 4. La luce! La luce per gli occhi. La luce ai passi. Sempre luce come epifania di Cristo che è la luce e dà e chiede ai suoi di essere scintille da lui, città posta sul monte e sul candelabro, non sotto il moggio, per dare luce a quanti sono in casa. 5. Ed è la luce che Franco Nocera ha impastato con il vetro a Tindari, come a Chartres i maestri del medioevo, come Chagall a Rama dove Rachele ancora piange i suoi figli e non vuole essere consolata perché Erode li ha travolto "ceu turbo nascentes rosas". Che altro sono infatti le tre vetrate di Tindari se non materia impregnata di luce, in essa spiritualizzata, per cantare lo stupore dinanzi al sole, al cielo e al mare di Marinello e Lipari, dinanzi ad Adamo ed Eva nella primigenia innocenza, dinanzi a Maria "ante saecula creata", umile ed alta più che creatura? Ed è la stessa luce che sposa il martirio del Golgota con la gloria del terzo giorno per farne lora di Cristo e illumina Gerusalemme e Manhattan, professando che il Vangelo è giovane di appena 2000 anni, dato che Cristo, di ieri, di oggi e di sempre, è il nome del futuro e il suo spirito continuerà, portatore di vita, ad aleggiare e a dare ai credenti e agli uomini di buona volontà di camminare fiduciosi. 6. Al canto di Tindari a Cristo Luce, nel MM a partu Virginis, si uniscono la nuova cattedra e il nuovo ambone della Cattedrale pattese di Mario Pecoraino e la medaglia commemorativa del Giubileo di Floriano Bodini. Ambone e cattedra, in una linea nuova ma pienamente rispettosa dello stile della cattedrale, alludono alla forza affinante della Parola che innerva i carismi presenti nella comunità credenti portati "ad unionem" dallApostolo, secondo linsegnamento di Ignazio di Antiochia. Mario Pecoraino è riuscito a imprigionare tutta la portata della luce nello svolazzante candore del marmo. Floriano Bodini, nella essenzialità del segno, induce a spingere lo sguardo al di là della porta dove lo Spirito, Dito della Destra Paterna, continua a promettere semi di primavere sorprendentemente nuove. 7. La Chiesa di Patti Vescovo, Dirigenza del Santuario, Arcipretura della Cattedrale, Uffici diocesani, ognuno per la sua parte sulla soglia del secolo nuovo, si onora di farsi, fruendo della maestria dei tre artisti, eco del discorso profetico di Giovanni Paolo II, che indicendo e celebrando il Giubileo del MM, parla di Porta Santa più ampia. Essa, consapevole che Cristo è la Porta, ha voluto realizzare un sogno, a lungo accarezzato, di dare alla Porta le dimensioni più ampie della luce e del bello. La Chiesa di Patti ora attraversa questa Porta e invita a fare altrettanto quanti, figli e amici, al bello sensibili, il bello conservano e coltivano riconoscendolo via privilegiata a Dio, il solo buono che abita la luce inaccessibile e che ha posto la sua tra le nostre tende, convertendo così la nube, che nascondeva la Gloria indicibile, nella materia, fatta propria dal più bello dei figli delluomo, che parla come nessuno ha mai parlato, che ha occhi fiammeggianti come fuoco, che viene sulle nubi e ognuno lo vedrà, quando anche quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto. 8. La gratitudine per i maestri Bodini, Nocera e Pecoraino e per coloro che con lo scritto ci aiutano a più fruttuosamente entrare nelle loro opere, propria della Chiesa di Patti, riecheggia in quanti, "tertio millennio adveniente", sanno immaginare, uscire dagli schemi, vedere orizzonti altri. Questo la gratifica e la incoraggia a invitare a farsi prendere dagli sciabordii di bleu, verde, rosso, indaco, violetto e bianco di Tindari e della Cattedrale di San Bartolomeo, per essere aiutati a pervenire alla Luce vera, quella che illumina ogni uomo e che dà a quanti laccolgono di diventare figli di Dio e che, non da sangue né da volere di carne, né da volere di uomo, sono stati generati, dato che hanno avuto il potere di diventare figli di Dio. |
2. Giubileo di splendori | di Basilio Scalisi |
2. Ripercorrere a ritroso questo cammino
significa offrire al credente e al cittadino dei Nebrodi nuove occasioni e strategie,
quali salvaguardia allimpoverimento della coscienza e della fantasia, che deriva
dalla crescente cosiddetta globalizzazione, dove tutto sembra destinato ad omologarsi e
quindi ad appiattirsi. Sotto altro profilo, inoltre, scrivere su questo percorso è per me
compito gradito e gratificante. Gradito perché è ritornare a rivisitare eventi, luoghi
ed opere sempre carichi di fascino; è come riprendere in mano lantico album di
famiglia con le immagini e le memorie che evocano sempre emozioni nuove. Gratificante
perché sento come onore il compito di contribuire a ridestare e far riemergere nella
Chiesa di Patti lessenza della sua vitalità espressa per secoli
dallimmaginazione creatrice, mantenendone vivi ed avvincenti lo stupore e la
memoria. 3. La terra di Patti è una delle più antiche e prestigiose diocesi della Sicilia. Il suo territorio, con paesaggi incantevoli, boschi immensi ed incontaminati, vallate profondamente incise da torrenti e fiumare, è incuneato tra la costa tirrenica e le montagne dei Nebrodi, costellate di paesi, monasteri e borghi popolati da uomini e donne fortemente orgogliosi delle proprie tradizioni e profondamente radicati nella fede e nella cultura cristiana. Sono 42 paesi che formano un insieme originale e ricco di peculiarità e bellezze insospettate, sempre nuove, tali da giustificare la struggente nostalgia che non abbandona mai chi si è allontanato in cerca di lavoro in Argentina, in Australia o nell'estremo nord d'Europa o nelle più vicine Svizzera, Germania e Francia, ma coltiva sempre nel cuore il vivo desiderio di tornare per riabbracciare i cari, riannodare gli affetti, ripetere i riti che conservano il senso della pulizia, dell'infanzia, dell'autenticità, rivivere emozioni, costumi, linguaggi. Le tappe della memoria si snodano attraverso alture, valli, contrade, comunità, cariche di splendore, di fascino, di fede, di storia, del genio creativo di maestri e di maestranze, che specie in chiese e monasteri hanno deposto autentici capolavori, in un arco temporale estremamente vasto. 4. La diocesi, nel primo millennio dellera cristiana, vive la sua prima esperienza con centro a Tindari, il cui Vescovo Severino, negli anni 498-514, partecipa ai Sinodi Romani tenutisi sotto papa Simmaco. Qui, l'esserci della prima comunità cristiana materializza lincontro di fede e, accogliendo il vento dello spirito, ove avevano dominato i culti a Cerere e a Zeus, innalza un tempio alla Theotokos, contrassegnandone il futuro cammino. Sono poi i monaci basiliani, giunti dal lontano Oriente, ad incarnare lannunzio messianico nella storia e nella cultura di questa terra, coinvolgendo ogni borgo nello stupore e nella contemplazione del Qadosh. Ad essi succedono i normanni, sul finire del primo millennio, che riedificano in Patti quella cattedra vescovile tindaritana, che aveva conosciuto saccheggi e distruzione ad opera dei musulmani, nellanno 836. Così, a partire dal 1094, attorno alla Basilica normanna di San Bartolomeo sorgeranno nel territorio altre chiese, cenobi, abbazie, conventi e monasteri. 5. Architetti, pittori e scultori
dell'isola, a più riprese coinvolti, diventano interpreti della comunità e in
dialogo con essa producono opere che, a ragione, sono da ritenersi percezione
dellinvisibile, frutto di slanci immaginifici, esaltazione dell'intelligenza,
invocazione di luce. Sfidano le onde del tempo e della storia, quali memorie di questo
comune sentire, l'eremo di San Nicolò ad Alcara Li Fusi, le chiese di Santa Caterina
e di Santa Lucia a Mistretta, le chiese basilicali di San Marco d'Alunzio, di Capizzi, di
Naso, di San Piero Patti, di Ucria, di Tortorici, di San Salvatore di Fitalia, di Galati
Mamertino...: luoghi popolati nel corso dei secoli da generazioni di credenti; edifici
sacri che hanno accolto fra le mura innumerevoli fedeli per liturgie ed eventi quotidiani
connotati da dubbi e speranze. 6. Una svolta importante avviene nel corso
degli ultimi decenni. Dopo le ingiurie del passato, infatti, si è sviluppata sempre più
maggiore e qualificata lattenzione assieme alla specifica sensibilità per quanto ci
hanno consegnato le generazioni del passato. Nell'ambito di tale dimensione, la sinergia
e il dialogo tra autorità ecclesiastiche e civili consentono così l'attuazione di
sempre più valide iniziative per il recupero e la valorizzazione dei beni culturali.
Grazie alla generosità dei fedeli, delle commissioni parrocchiali e dei contributi
regionali, si interviene con coraggio per il recupero ed il restauro di opere pittoriche,
di statue, di arredi ed argenti, di cori lignei ed organi, di libri e documenti di pregio.
Antiche Chiese e prestigiosi monasteri, rimasti chiusi ed in stato di abbandono per lunghi
anni, sono recuperati al culto e alla pubblica fruizione, ad evocare valori, segni
e memorie di fede, di cultura e di arte che hanno contraddistinto per secoli la gente dei
Nebrodi. L'impegno operativo della diocesi e il dialogo con l'arte e la cultura si
concretizzano nella costruzione del nuovo Santuario di Tindari, per la cui
realizzazione collaborano intensamente e proficuamente ecclesiastici, progettisti,
artigiani, pittori, scultori, scuole darte di ogni parte dItalia. Negli anni
più recenti, poi, varie e diverse sono le occasioni ricercate, promosse ed attuate per la
promozione e la crescita culturale delle popolazioni, oltre che per lincontro vitale
tra larte e la fede, dialogando con pittori ed artisti. Nello stesso tempo queste
occasioni, oltre a suscitare attenzione ed interesse nella collettività, costituiscono un
positivo e fruttuoso incontro con larte contemporanea e più specificatamente
con il genio creativo e la sensibilità di artisti, che con le loro opere reinterpretano
il senso del sacro e del bello. 7. Iniziativa di indubbia valenza storica e culturale è il restauro dell'antica icona della Madonna. Nellimmagine, custodita da secoli sulle alture di Tindari, sono evidenti le alterne vicende del passato, i danni prodotti dallo scorrere dei secoli, gli interventi inevitabili, ora diligenti e intelligenti, ora disastrosi e privi di ogni gusto. Pertanto è forte l'esigenza di intervenire a salvaguardia della sua integrità. Nel maggio del 1995 si decide per lintervento interessando una équipe di specialisti. Dinanzi a tale degrado è quasi una sfida la volontà di recupero dellimmagine medievale. Il lavoro di restauro dura per più di un anno. Si colmano le molteplici lacune. Si ricompongono i frammenti cromatici. Lunità formale del simulacro è finalmente raggiunta. Dal giugno 1996 licona lignea della Madonna, restituita alle forme, ai colori e alla ricchezza originali, si presenta ai devoti, ai cultori dellarte ed ai visitatori come un insieme armonico di forme interne ed esterne, bizantina, mediorientale e latina, che costituisce il suo incanto. 8. Altro punto qualificante del percorso
culturale della diocesi è la Rassegna di Arte Sacra, che si svolge a Tindari nel
luglio-ottobre 1998. Allinvito del Vescovo rispondono tutti i 42 comuni dei Nebrodi,
offrendo quanto di meglio custodiscono. Parroci, Sindaci e rappresentanti delle comunità
sanno che è importante levento espositivo che permette conoscenza e fruizione di
oltre 150 sculture e tele, appartenenti a otto secoli di storia e rimaste ignote ai più.
Opere che rappresentano la civiltà dei Nebrodi e testimoniano il modo di essere
della gente, la sua condizione civile, il suo sogno di vita e di fede. Oltre ottantamila i
visitatori della Rassegna, provenienti dallItalia e dallestero. Pellegrini,
giunti a fatica sulla sommità del colle caro ai greci, in cerca di una bellezza non
puramente ideale, secondo i canoni formalisti, ma di una bellezza che porti lenergia
della catarsi e dischiuda la visione della luce. È evento che coinvolge e appassiona
intellettuali e casalinghe, operai e studenti sorpresi di trovarsi al cospetto di opere
straordinarie, che ancora comunicano stupore per la bellezza delle forme e svelano
lanima segreta di una comunità che, custodendo la sua storia, guarda con fiducia al
nuovo millennio. 9. Il viaggio della memoria ci conduce ad un altro evento culturale di notevole spessore: la donazione alla diocesi di Patti di quattordici tavole da parte di Domenico Spinosa. Sono opere di grande valore artistico e di intenso significato teologico. La Via Crucis del maestro napoletano è interpretazione forte e personalissima della Passione del Cristo, con quadri variamente intessuti di stupende intuizioni e capaci altresì di suscitare emozioni e meraviglia. Espressioni di dolore e di sofferenza così intensamente e pietosamente umani da divenire icona di tutto lumano patire che in queste tele quasi misteriosamente si condensa e sublima. 10. Hanno i colori ed i segni
dell'Infinito i vetri soffiati recentemente collocati nel Santuario di Tindari. Vi è
racchiusa la singolare genialità del maestro Nocera, che coinvolge emotivamente e
psicologicamente ed induce ad andare al di là dello spazio e del tempo per immergersi nel
mistero della Creazione in una dimensione "altra". I temi della Creazione, della
Redenzione e della Pentecoste, considerati nei vari elementi fondanti e soprattutto in
rapporto al cielo e alla luce, si dispiegano nelle grandi vetrate in un itinerario
simbolico e significante che culmina in un tutto luminoso, in un crescendo vibrante
di luce, di sorprese e di colori. Non è azzardata la considerazione che linsieme
delle vetrate ha un valore profetico che può sfuggire ad unimmediata
percezione. Né può essere diversamente, considerando la specificità artistica
dellopera, nonché la suggestione che suscita nella pietà e fin nella coscienza di
ciascuno di noi. 11. Fascino e provocazione suscitano gli
eventi artistici Pasqua flamenca, Intorno al nome Maria e Incontro tra
santi, curati da Melo Freni. Sono iniziative che aprono i Templi alla poesia, alla
musica, agli attori, ai cantanti, ai testi della letteratura popolare e degli autori
moderni, intorno a temi che furono loggetto delle prime sacre rappresentazioni in
periodi in cui, accanto alla ritualità sacramentale delle funzioni, il popolo veniva
chiamato ad approfondire la propria cultura, assistendo a rappresentazioni e spettacoli di
contenuti biblici e religiosi. 12. A conclusione di queste note prendo a
prestito una pagina di Julien Green in cui scrive: "Vi sono certi luoghi della
terra così belli che si ha voglia di stringerli al cuore". Mi si consenta di
vivere la stessa emozione e riferirla a questo lembo dei Nebrodi, la cui storia non è
finita, è tutta ancora da scrivere, pur con lentezza e fatica, nella consapevolezza che tutto
è grazia, tutto è dono, come ci insegnano Agostino, Teresa di Lisieux e la costante
tradizione cristiana. |
3. Il Duemila in diocesi | di Salvatore Fragapane |
1. La scelta della diocesi di Patti 2. La preparazione a) La missione popolare b) La Peregrinatio Mariae c) La "Croce dei giovani" d) Il Decreto del Vescovo 3. La celebrazione a) Apertura dellAnno Santo b) Giubileo delle persone di vita
consacrata c) Celebrazione giubilare presieduta
dal Vescovo in ogni Comune d) Inaugurazione della Cattedra e
dellambone e) Giubileo degli operatori pastorali f) Celebrazione diocesana dei Sacramenti g) Giubileo diocesano dei giovani e Giornata
mondiale della gioventù h) I volontari per laccoglienza giubilare a Roma i) Pellegrinaggio diocesano a Roma l) Giubileo di categorie e settori m) Giubileo del presbiterio n) Congresso Eucaristico Diocesano |
4. Contemplazione e vertenza | di Nino Barraco |
1. Osanna delle palme 2. Il viaggio alla Porta 3. Entrare nella Tenda 4. La speranza come indulgenza 5. Quelli che hanno sognato 6. Allora sarà Giubileo |
Il libro può essere richiesto a: * Segreteria Vescovile * Ufficio Diocesano Beni Culturali - 98066 Patti Tel/Fax 0941-240866 * Segreteria del Santuario di Tindari, 98060 Tindari Tel/Fax 0941-369016 |
Altri volumi della Collana: "Documenti
e Ricerche di Storia Religiosa della Diocesi di Patti": |
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